
I punti chiave
Cresce la preoccupazione per i casi mortali del virus West Nile che fino a questo momento ha provocato sette vittime in Italia. Se è vero che i decessi sono avvenuti in persone anziane con altre patologie, ci si interroga su come si possa fronteggiare questa malattia che non viene trasmessa soltanto dalle zanzare Culex che rimangono le principali responsabili del contagio.
Come si trasmette il virus
I serbatoi infettivi del virus West Nile "sono gli uccelli migratori che ogni anno dall'Africa sub-sahariana arrivano in Europa, reintroducendo il virus, non a caso già negli anni passati ci sono stati focolai anche in Europa Centrale, in Romania": a spiegarlo è Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, il quale ha aggiunto che si infettano anche "uccelli stanziali come corvi, cornacchie, gabbiani che a loro volta, poi, infettano le zanzare". Ecco spiegato, quindi, il processo di trasmissione che ha raggiunto vaste proporzioni proprio per il numero elevato di "attori" di trasmissione.
La preoccupazione è giusto che ci sia ma non deve diventare psicosi: i focolai devono essere tenuti sotto controllo ma per quanto riguarda i decessi non ci sono stati aumenti rispetto agli anni passati. "Siamo in linea con gli anni precedenti; luglio è un mese in cui il West Nile fa molti casi, raggiunge un picco ad agosto e tende poi a diminuire".
I sintomi
Ma come riconoscere se si è colpiti da questo virus? Nella maggior parte dei casi il virus West Nile "è responsabile di una malattia dalla sintomatologia lieve, salvo nelle persone molto anziane, deperite, immunodepresse e che hanno altri problemi. È questo il caso, molto probabilmente, delle persone che sono decedute": a dirlo è il professor Francesco Vaia, già direttore generale dell'Istituto Spallanzani di Roma e già direttore per la prevenzione del ministero della Salute, in un suo intervento alla trasmissione "Morning News" su Canale 5. "Quando ci sono i morti bisogna fare, senza allarmismi, una riflessione: c'è bisogno di serietà e responsabilità da parte di chi ha le professionalità giuste. Se è vero che la prevenzione va fatta soprattutto individualmente", proteggendosi dalle punture di zanzara, "c'è bisogno anche di azioni di sistema, portando avanti attività larvicide in tempi utili. Il nostro bersaglio sono le zanzare, non il virus".
I farmaci consigliati
Oltre a proteggere la palle, cosa si deve fare se si è punti da una zanzara? Esistono anche farmaci ad hoc come ha spiegato all'Ansa il presidente di Federfarma Roma, Andrea Cicconetti, con le vendite di un certo tipo di prodotto che è schizzato verso l'alto negli ultimi giorni. "La diffusione delle notizie sul virus West Nile sta provocando un significativo aumento delle richieste di dispositivi anti-zanzare nella provincia di Roma, segno di una crescente preoccupazione tra i cittadini", con aumenti del 20% dei prodotti nelle zone più a rischio. "Come farmacisti consigliamo di prevenire l'esposizione alle punture, indossando abiti coprenti e utilizzando repellenti spray a base di Deet, in concentrazioni preferibilmente tra il 30 e il 50%", aggiunge Cicconetti.
"Come ogni estate, le farmacie in città e sul litorale resteranno aperte per garantire il servizio anche nel periodo festivo, confermandosi un presidio sanitario di prossimità sempre a disposizione della popolazione, anche per le misure preventive contro il West Nile", conclude.