"Accolta soltanto la richiesta di due diocesi". La Cei in difficoltà sullo scandalo Casarini

Dopo giorni di silenzio, la Cei interviene sul caso dei presunti finanziamenti a Mediterranea. "Mai un sostegno diretto". Ma questa versione non sembra smentire le rivelazioni della stampa

"Accolta soltanto la richiesta di due diocesi". La Cei in difficoltà sullo scandalo Casarini
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I vescovi parlano di "accuse diffamatorie" e si difendono. Lo fanno solo ora, dopo giorni di silenzi sul caso dei presunti finanziamenti a Mediterranea, l'Ong guidata dall'ex no-global Luca Casarini. A sollevare la polemica era stato il quotidiano La Verità, che aveva parlato di donazioni ecclesiastiche alla suddetta organizzazione umanitaria e - attraverso la pubblicazione di alcune chat - aveva ipotizzato un presunto uso improprio di quei soldi da parte dell'ex leader della sinistra antagonista. "Tutto falso", aveva strillato lui, respingendo seccamente ogni accusa. E ora la Cei segue la stessa linea, con argomentazioni che tuttavia non convincono.

"La Cei non ha mai sostenuto in modo diretto Mediterranea Saving Humans – Aps, ma ha accolto una richiesta presentata da due diocesi in una cornice ampia che prevede, secondo il magistero di Papa Francesco, l'accoglienza, la protezione, la promozione, l’integrazione dei migranti e la cura e l’assistenza agli sfollati in zona di guerra in Ucraina", hanno specificato i vescovi. E già questa spiegazione suscita qualche interrogativo. Vista la "ampia cornice" a cui si fa riferimento, la Cei sapeva o no che quelle donazioni sarebbero potute finire anche nelle casse della Ong di Casarini? Perché molti in ambito cattolico sono rimasti colpiti da quella generosità.

Entrando nel dettaglio (ma non troppo), la conferenza episcopale italiana ha poi quantificato il sostegno economico elargito: 100mila euro a ciascuna diocesi nel 2022 e così pure nel 2023. Pari dunque a un totale di 400mila euro. "In questo solco, si muove e si muoverà l'azione ecclesiale con libertà e nel rispetto dei ruoli di ciascuno, schierandosi dalla parte di chiunque soffre fuggendo da guerre, violenze e povertà. L'impegno della Chiesa è combattere l'illegalità con la legalità, evitando che il Mediterraneo diventi sempre più un cimitero: ogni vita va salvata!", si legge ancora nel comunicato pubblicato nelle scorse ore dalla Cei. Seguono poi ulteriori valutazioni che sembrano tuttavia svicolare dal nocciolo della questione.

Negli articoli pubblicati da La Verità, infatti, si parlava anche di contatti tra Mediterranea e alcuni alti prelati. "Le trame di Zuppi per aggirare la Cei e dare soldi a Casarini", titolava ad esempio nei giorni scorsi il quotidiano. In alcune conversazioni, l'attuale arcivescovo di Bologna e altri suoi illustri confratelli venivano menzionati come possibili punti di riferimento. "Loro hanno soldi e personalmente gli arcivescovi hanno sempre una dotazione di cui dispongono liberamente...", si legge. Pur parlando di "accuse diffamatorie" e di "chat usate in modo strumentale e improrio", la Cei ha preferito però non entrare nei dettagli. Peraltro, certe indiscrezioni di stampa non sembrano nemmeno in contrasto con quanto precisano ora i vescovi, ovvero che non c'è mai stato alcun sostegno diretto da parte della Cei alla Ong di Casarini. Sempre secondo quanto riportato da La Verità, infatti, i finanziamenti sarebbero arrivati sempre attraverso Curie, parrocchie, associazioni territoriali.

"La Chiesa è l'unica istituzione a finanziare attualmente con continuità e ingenti risorse progetti di sviluppo nei Paesi poveri o in situazioni di particolare difficoltà: circa 80 milioni di euro l'anno; a sostenere e promuovere insieme ad autorità di Governo e altre Istituzioni i corridoi umanitari - tre sono in arrivo proprio in questi giorni - unica alternativa legale e sicura ai viaggi della morte; a garantire l'accoglienza ai profughi: circa 50.000 nel solo primo semestre 2023 nel nostro Paese. Il tutto nella massima trasparenza e rintracciabilità", recita infine il comunicato della Cei, nel quale i vescovi hanno anche rinnovato "l'invito ad affrontare il problema epocale delle migrazioni, sfuggendo alla polarizzazione del 'tutti dentro o tutti fuori', attraverso un sistema che dia garanzie e che combatta l'illegalità".

Ma, pur non entrando in eventuali questioni di natura giuridica, viene spontaneo domandarsi se quella "massima trasparenza" tanto evocata abbia sempre caratterizzato anche i contatti tra Mediterranea e la Chiesa.

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