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"Basta vittimismo, guadagna più di Mattarella". Smascherata la Egonu

La vicepresidente della Lega volley femminile stronca la pallavolista: ha vissuto una situazione da privilegiata. Le sue dichiarazioni sono assolutamente fuori luogo

"Basta vittimismo, guadagna più di Mattarella". Smascherata la Egonu

Paola Egonu è entrata nel giro della Nazionale da giovanissima: lì è stata protetta e ha vissuto da privilegiata perché ha avuto a disposizione i migliori staff e le strutture più idonee per migliorarsi in un paese civile che, contrariamente a quanto afferma, ha saputo e voluto trattarla senza alcuna forma di pregiudizio. Che faccia l'atleta, che le riesce particolarmente bene, evitando un vittimismo che, se gestito male, può diventare un boomerang”. Non le manda a dire Carla Burato, vicepresidente della Lega Volley Femminile e presidente della società del Montecchio, che milita in A2.

Intervistata da Il Giornale di Vicenza, la dirigente nazionale della federvolley rosa ha preso posizione riguardo alle parole della Egonu sull’“Italia Paese razzista”, ribadite in occasione del Festival di Sanremo. “Il fatto che proprio Egonu che, diciamocelo, guadagna di più in termini economici del Presidente della Repubblica si sfoghi tacciando il nostro paese di essere uno 'schifo' è assolutamente fuori luogo”, dice. Poi la Burato racconta un trascorso della carriera della giocatrice: “La conosco dal 2014 e posso assicurare che, in ogni situazione in cui l'ho vista, è sempre stata trattata come una qualsiasi atleta di grande talento, osannata dal pubblico e da tutto il mondo pallavolistico. Dunque che se ne esca con certe dichiarazioni sul Paese che proprio a lei ha dato tutto, e mi riferisco a educazione, popolarità e denaro, è inaccettabile e irrispettoso”. Di qui le conclusioni: Egonu, tra le atlete più forti d’Italia, potrebbe lasciar stare le chiacchiere inutili e dare il massimo in campo. Del resto, sottollinea, "è un'atleta di grande talento" e - secondo la Burato - sarebbe meglio che pensasse più a "quello che le riesce meglio, considerato anche il momento in salita che sta affrontando con il volley”.

La sportiva di origini nigeriane ha più volte sfogato la propria rabbia verso gli episodi di razzismo subiti in gioventù. Di recente hanno fatto discutere le sue uscite in un’intervista a Vanity Fair e, soprattutto, nella kermesse del festival sanremese. “Auspico che il suo parlare di razzismo – continua Burato - non sia un mezzo per distogliere l'attenzione da altre quotidianità e che approfitti della grande occasione che le è stata data, quella di partecipare al prestigioso Festival di Sanremo, per ringraziare un Paese che l'ha portata, e che tutt'oggi la tiene, su un palmo di mano e la rende una donna libera di vivere la sua vita come meglio crede. Un Paese che le ha dato la fama, i soldi e le competenze, quelle che da qualche mese ha deciso di portare all'estero giocando con il club turco VakifBank con sede a Istanbul. Infine credo che un'atleta, soprattutto del suo calibro, debba rimanere concentrata sul suo lavoro, ossia sull'attività sportiva, senza sviare in troppe distrazioni tra mass media, social e vita mondana che certo ti danno la fama, ma che te la tolgono con la stessa rapidità”.

Quello della pallavolista nativa di Cittadella sembra un affronto agli occhi della Burato. “Mi sento risentita delle sue parole, facendo parte della comunità veneta e con lei che è nata a Cittadella 24 anni fa: una terra e un Paese che, ripeto, l'hanno sempre accolta come una star”. La vicepresidente della Lega volley femminile se la prende con l’ipocrisia che accompagna certi atteggiamenti vittimistici. “E se poi la madre riceve al bar un caffè freddo è per razzismo, se arriva a un italiano invece qual è il motivo? Sfortuna, disservizio o una dimenticanza del cameriere? E quanti bambini all'asilo negli anni Novanta sono stati messi in castigo da una maestra?”.

Chissà se Egonu farà tesoro e dimostrerà sul campo come dare una schiacciata al razzismo.

Senza vittimismo o spettacolarizzazione.

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