La bomba femminista è democratica, che Coppa Davis e Vendola: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: l'attacco a Pro Vita & Famiglia, il ritorno di Vendola e l'auto elettrica

Protesta sotto la sede di Provita durante il corteo 'Non una di meno'
Protesta sotto la sede di Provita durante il corteo 'Non una di meno'
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- Vengo a scoprire che l’Italia starebbe pensando di avviare una sorta di leasing di Stato per permettere alle persone meno abbienti di cambiare l’auto, rottamare i catorci con cui circolano nelle città e comprare nientepopodimenoche un bel mezzo elettrico. Ovviamente aiutare i più bisognosi è sempre cosa buona e giusta. Però non capisco perché la transizione verde dovremmo realizzarla coi soldi dei contribuenti. Se le auto elettriche costano uno sproposito, la soluzione non è prelevare denaro dalle tasse per acquistare mezzi green, ma rimandare la transizione al solo elettrico a quando le tecnologie ci permetteranno di abbattere un po’ i costi. No?

- Patrick Zaki ha esultato per l'accordo tra Israele e Hamas. Ma non ha festeggiato per gli ostaggi che i terroristi avevano rapito. Non per i bambini tenuti un mese e mezzo nei bunker. Non per le donne trasformate in scudi umani ambulanti. No. Patrick Zaki, quel signore che noi italiani abbiamo aiutato ad uscire dal carcere e che continuiamo a idolatrare, s’è rallegrato per la liberazione dei prigionieri palestinesi. Cioè ha esultato al fatto che Hamas sia riuscita ad usare innocenti civili come merce di scambio. Ma non si vergogna?

- Ho atteso un giorno perché speravo di riuscire a leggere qualcosina di intelligente oggi. Invece niente. Se volevate avere la prova del doppio standard della sinistra, adesso la avete. Ricordate quando i No Pass assaltarono la sede della Cgil? Vi ricordate gli editoriali indignati per quello che venne definito un “attacco alla democrazia”? Ecco: ieri hanno spaccato le vetrine di una Onlus e piazzato una molotov nella sede di Pro Vita & Famiglia. L’opera è merito delle femministe, dei manifestanti del corteo anti-violenza che si sono dimostrati violenti. Secondo voi gli editorialisti impegnati si sono strappati i capelli? Hanno parlato di “attacco alla democrazia” o alla “libertà di pensiero”? No: tutti passa in cavalleria. Che vuoi che sia, in fondo, scrivere “figli di putt***” o “bruciamo i pro vita” se sei una democratica femminista?

- Sul corteo occorre dire ancora un paio di cose. O meglio: biasimare il minestrone di furore ideologico mostrato da Non una di meno che contiene al suo interno delle contraddizioni indicibili. Per dirla con l’ottima analisi di Pietro Molteni: queste chiedono pene dure per i femminicidi, ma vogliono abolire le carceri; combattono il patriarcato, ma difendono il diritto dei musulmani a esprimere la loro cultura; condannano il bullismo, ma si oppongono a sospensioni e bocciature; chiedono sicurezza e libertà di circolare senza il rischio di essere stuprate, ma guai a schierare per strada polizia e carabinieri. Tutto questo non ha senso.

- L'Italia vince la Coppa Davis, merito soprattutto di Sinner. Che sia un campione è fuori di dubbio, che ci abbia regalato un sogno anche. Adesso gli manca solo l'ultimo passettino: vincere un torneo del Grande Slam, quella montagna che Alcaraz è già riuscito a scalare due volte. E lui invece ancora no.

- Fermi tutti, torna in politica Nichi Vendola. Sarà presidente di Sinistra Italiana e parte subito col botto.

A parte definire Salvini “profondamente fascista” (grandi novità, mi dicono), dal palco del congreso lancia il suo progetto: “Mettere al centro una idea ecopacifista della realtà e di de-costruzione dell'ordine patriarca”. Già vedo frotte di elettori.

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