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La cassata siciliana divide Iginio Massari e Natale Giunta

Botta e risposta sulla cassata siciliana tra il Maestro bresciano e lo chef palermitano. La ricetta originale va preservata

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Tra le tante leccornie che si possono trovare nel nostro meraviglioso paese una delle più golose è sicuramente la cassata siciliana, dolce squisito simbolo (insieme al cannolo) della Sicilia e della sua antichissima e nobile tradizione dolciaria. Un vero e proprio motivo di orgoglio (con un pizzico di campanilismo) per tutti gli abitanti della Trinacria! Per questo ha suscitato molto clamore la dichiarazione di un grande pasticcere italiano e non uno qualunque ma un membro indiscusso dell'Olimpo dell'Arte Bianca, Iginio Massari. Il re bresciano di panettoni e bossolà, ospite da Expocook alla Fiera del Mediterraneo ha espresso il suo pensiero riguardo alla specialità sicula, destando non poca polemica. A detta di Maestro Massari, la cassata siciliana non avrebbe riscosso il dovuto successo nel mondo poiché sarebbe troppo dolce, risultando così poco appetibile per molti palati stranieri. A differenza del cannolo, adattato ai gusti moderni e amato in ogni parte del pianeta, da New York a Tokyo. Non si è fatta attendere la risposta di un altro grande esponente dell'Arte culimaria italiana e siciliana, lo chef palermitano Natale Giunta.

Colpito sul vivo su un argomento che gli è molto caro, ha risposto alle dichiarazioni di Massari in maniera cortese e gentile ma estremamente ferma. Secondo Giunta, l'ancestrale antichità della cassata siciliana è il motivo per cui la sua ricetta originale va tutelata e preservata. Una tradizione secolare, millenaria, risalente alle dominazioni arabe e normanne sull'Isola, incarnata in quel dolce delizioso. Alterarne la ricetta per cercare di andare incontro ai gusti più disparati sarebbe un vero delitto, non solo gastronomico ma anche storico.

Se è vero che il cannolo è effettivamente più diffuso fuori dalla Sicilia, è indiscutibile come troppo spesso se ne trovino versioni obbrobriose, colme di creme colorate che di siciliano hanno solo la presunzione del nome. Appunto per questo i siciliani dovrebbero attivarsi per garantirne tutela. Il cannolo nasce con solo ed esclusivamente la ricotta e tale dovrebbe restare: blindato.

Come per la carbonara e l'amatriciana, codificate da ricette precise. Se le modifichiamo, dobbiamo chiamarle in altro modo. La cucina italiana, dagli antipasti ai dolci, è divenuta così apprezzata in tutte le parti del mondo proprio grazie alla sua unicità e originalità. Come dice il proverbio, cavallo vincente non si cambia.

Lo stesso vale per la nostra tradizione gastronomica.

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