Attualità

"Cinghiate della destra ai nostri figli". L'ultima sparata di Concita De Gregorio

La giornalista firma un articolo anti-Meloni e Salvini nel quale difende i "guerrieri del clima" e attacca il governo: "Vuol prendere a cinghiate i nostri figli"

"Cinghiate della destra ai nostri figli". L'ultima sparata di Concita De Gregorio

Nella calza della befana, Concita De Gregorio ci ha messo di tutto: le rimostranze anti-Meloni e Salvini, le solite critiche al governo, le devianze, i cambiamenti climatici, i social network. E pure la cantante Madame, travolta dalle polemiche sul caso vaccini e green pass. Il curioso potpourri preparato dalla giornalista e conduttrice tv è stato servito stamani ai lettori de La Stampa, che in prima pagina si sono ritrovati a leggere un titolo emblematico, per quanto surreale: "I nostri figli guerrieri del clima e la destra che vuol prenderli a cinghiate".

"Ritorno alla cinghia", la sparata di Concita

Chissà, forse qualcuno avrà pensato di essersi perso qualche clamorosa notizia degli ultimi giorni, dal momento che nell'articolo la giornalista parlava addirittura di "ritorno alla cinghia". Accipicchia. La sbalorditiva espressione (figurata, vogliamo ben sperare) era in realtà frutto di una personalissima e fantasiosa interpretazione dell'attualità offerta da Concita. Il rispetto delle regole chiesto dal governo Meloni a più interlocutori - dalle Ong agli ambientalisti - deve essere stato considerato dalla conduttrice tv come un pericoloso affronto. In particolare, partendo proprio dalla protesta degli eco-vandali davanti al Senato, De Gregorio ha fatto scattare la propria "imparziale" intemerata.

"Ghigno educativo sadico"

"Interessante, questo ritorno alla cinghia, io t'ho fatto io ti disfo. Questo ghigno educativo sadico ma giusto, necessario a prevenire le devianze: metti che poi un figlio ti diventa omosessuale, se non lo correggi in tempo, se non t'accorgi subito del vizio e non lo chiudi in casa a pane a acqua, è finita la pacchia", ha esordito la giornalista nel suo articolo di fondo. E ancora: "Metti che poi si droga, che fuma, che tira di coca: tutte mollezze gravissime che gli adulti probi, i maschi virili e le femmine operose, non si sognano neppure presi come sono dal rispetto stringente delle regole, prego si accomodi era lei prima in fila, anche lei qui a pagare le tasse? Si figuri, mi scusi, non c'è di che. Metti che gli venga un giorno in mente di non vaccinarsi quando c'è l'obbligo di farlo...". Il tenore ideologico della dissertazione, in realtà, era già apparso piuttosto chiaro dal sommario dell'articolo: "Il nuovo pugno duro didattico salvinian-meloniano non tiene conto della forza dell’esempio dei genitori".

Il minestrone ideologico

Nel pezzo, la giornalista si è infatti soffermata sul rapporto tra le nuove generazioni e quelle precedenti, evocando - a quanto si evince - l'aleggiarsi di un'oscurantista mentalità di destra. La politica, nell'articolo, si mescola poi all'attualità con menzioni al metodo educativo dei figli e alla "didattica primonovecentesca melonian-salviniana", ma anche alla società dell'immagine proposta dai social, alle battaglie dei giovani contro il cambiamento climatico e al caso Madame, la cantante coinvolta in un'inchiesta su falsi green pass. Un minestrone di temi e di sparate a ruota libera, senza un apparente filo conduttore.

Se non quello, appunto, della contestazione politica.

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