In città alberghi alle stelle. In 4 anni più cari del 60%

Da quando è iniziata la guerra in Ucraina costi lievitati per elettricità e gas. Venezia la città con più aumenti

In città alberghi alle stelle. In 4 anni più cari del 60%
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Ci si distrae perchè è estate e si pensa di andare al mare in qualche stabilimento che ha mantenuto i prezzi abbordabili e non ci si accorge che a Milano gli alberghi, in 4 anni, sono rincarati del 60%. In cambio chissà quali servizi in più? Non proprio. Questo è il prezzo delle guerre, della luce e del gas. E poi dell'inflazione.

La classifica degli alberghi più salati è dell'Unione Consumatori. Palma nera a Venezia, i cui hotel hanno aumentato i costi dei soggiorni del 64,7%, seconda Milano, poi Firenze (+58,8%). Nell'ultimo anno, invece, gli alberghi che hanno presentato ai clienti i maggiori rincari si trovano a Lucca (+20,2%), poi a Caserta (+13,7%) e a Rimini (+10,9%).

Per stilare le classifiche l'Unione Consumatori ha elaborato i dati Istat del mese di luglio e li ha confrontati non solo rispetto alla scorsa estate ma anche rispetto ai tempi pre-crisi, ossia all'estate del 2021, prima della guerra in Ucraina e del decollo dei prezzi, dalla luce al gas.

Rispetto a luglio 2024, a fronte di un'inflazione generale dell'1,7%, i prezzi di alberghi, motel, pensioni, bed&breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, sono saliti in media nazionale in modo più contenuto, +1,3%. Insomma, un dato positivo, se non fosse che in alcune città gli aumenti siano stati decisamente maggiori.

Guardando all'arco temporale di un anno Milano appare al quarto posto fra le virtuose -7,9%, dopo la città che ha contenuto più i prezzi, Siena (-12,6%), seguita da Mantova (-10,4%) e Pisa con -9,4%. «Non sappiamo se quest'anno gli albergatori delle città più visitate d'Italia, da Venezia a Firenze, sono stati virtuosi, se i rincari contenuti dipendono invece da un calo dell'afflusso turistico rispetto alla scorsa estate o se, avendo già portato al massimo i prezzi negli ultimi anni non potevano permettersi di incrementarli ulteriormente, pena la perdita di clienti - ha detto Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori - In ogni caso emerge che dal 2021 ad oggi i servizi alberghieri hanno subito rialzi ben superiori all'inflazione del Paese.

Insomma, agli aumenti degli stabilimenti balneari, saliti a luglio del 7,3% su giugno 2025, del 5,4% su luglio 2024, del 19,9% sull'estate del 2023 e del 22% sul 2021, si aggiungono quelli delle altre voci legate al turismo, che, messi tutti insieme, visti gli stipendi da anni al palo, costringono gli italiani ad accorciare sempre più le ferie».

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