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"Controllo totale del governo". Il delirio di Saviano su Sanremo e Geolier

Lo scrittore sfrutta le polemiche sanremesi per un pretestuoso attacco al governo: "Ha cercato in tutti i modi di anestetizzare il festival". Ma proprio Amadeus aveva smentito di aver ricevuto pressioni

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Se cinque giorni di festival di Sanremo vi avevano messi alla prova, ecco la mazzata finale: il commento impegnato di Roberto Saviano sulla kermesse. Stuzzicato dalle vicissitudini dell'evento nazionalpopolare per eccellenza, anche lo scrittore antimafia si è sentito in dovere di dire la propria. In un video pubblicato sui social, l'autore di Gomorra si è lanciato nel dibattito in corso sul cantante campano Geolier, fischiato dalla platea dell'Ariston nella quarta serata ma già considerato tra i favoriti per la vittoria finale. Saviano ha colto la palla al balzo, usando la vicenda del rapper partenopeo per imbastire un'improbabile predica meridionalista e antigovernativa.

"Geolier è stato molto votato? E quale sarebbe il problema? State forse pensando al complotto dei napoletani? Eddai, vi siete presi tutto quello che potevate, con il criterio della spesa storica avete di fatto reso impossibile ogni crescita e miglioramento al Sud", ha scritto Roberto sui social, a margine di un video nel quale esponeva più diffusamente i medesimi concetti. Ma la polemica rinfocolata dallo scrittore è in realtà opinabile, come è lo è la tesi secondo cui le contestazioni a Geolier nasconderebbero un convinto antimeridionalismo di fondo. Innanzitutto perché dubitiamo che in platea all'Ariston ci fossero solo spettatori di Bolzano e poi perché a ricevere fragorosi applausi era stata invece la talentuosa Angelina Mango, nata a Maratea (Potenza).

Ma quei dettagli sono forse sfuggiti a Saviano, che ha sfruttato la questione sanremese per tirare un pretestuoso sgambetto al governo. "Oggi con l’autonomia differenziata si realizzerà, per legge, la rimozione della Questione meridionale e rompete le scatole a Geolier? Ma truateve na fatica, perché quella che avete vi lascia troppo tempo libero da sprecare in fesserie", ha affermato lo scrittore, approntando un accostamento che definire poco calzante è un eufemismo. Nel proprio intervento sulla kermesse canora, poi, l'autore di Gomorra è tornato nuovamente alla carica con argomentazioni critiche verso l'esecutivo.

"Tornando a questo festival, va detto che il governo ha cercato in tutti i modi di anestetizzarlo. Amadeus secondo me l'ha condotto nel migliore dei modi, provando a non impedire agli artisti di essere come sono", ha proseguito Saviano, descrivendo il presentatore come una sorta di paladino antigovernativo. In realtà, proprio nei giorni scorsi, lo stesso Amadeus aveva smentito categoricamente di aver ricevuto pressioni. "Festival meloniano? Posso smentire qualsiasi cosa. Ho incontrato Roberto Sergio appena diventato Ad e lui mi ha detto di continuare a fare liberamente Sanremo esattamente come lo hai fatto negli ultimi quattro festival. Non mi ha mai fatto una telefonata per chiederti, ho una assoluta libertà. I miei sono festival che non sono schierati politicamente nè a destra nè a sinistra", aveva affermato.

Poi Saviano ha menzionato gli interventi pacifisti di Ghali e Dargen D'Amico, avvenuti - a suo giudizio - "in una Rai che, come so bene, censura, blocca i programmi, ferma gli ospiti, controlla quasi parola per parola il comico, l'artista, il giornalista". Nonostante la smentita di Amadeus al riguardo (e nonostante nessuno dei vertici Rai si fosse lamentato), lo scrittore ha sostenuto che "il controllo del governo su questa Rai è totale e totalizzante, eppure gli artisti hanno trovato una via per esprimere ciò che si è. E questo ha fatto Geolier".

Ora, la domanda sorge spontanea: ma che Sanremo ha visto Saviano? Probabilmente un festival parallelo o fantasioso, ben diverso da quello a cui hanno assisitito milioni di italiani.

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