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"Cos'hai fatto in 12 anni? Nulla". Mulè inchioda Landini sui lavoratori

In tv scoppia la lite sulle misure del governo per i lavoratori autonomi. Landini parla di "marchetta elettorale" e Mulè lo gela: "Celebri il fallimento del sindacato. Tu cos'hai fatto in 12 anni?"

"Cos'hai fatto in 12 anni? Nulla". Mulè inchioda Landini sui lavoratori

"Lei stasera celebra in toto il fallimento del sindacato". Giorgio Mulè ha incalzato e messo alle strette Maurizio Landini proprio sul tema a lui più caro: quello dei lavoratori. E in effetti, a giudicare dalle argomentazioni balbettate, il segretario nazionale della Cgil dev'essersi sentito colto sul vivo. In diretta su La7, a diMartedì, si stava discutendo dei primi cento giorni del governo Meloni in riferimento ai temi dell'occupazione e il sindacalista si è messo a fare le pulci all'esecutivo. Lo scontro presto si è acceso sulla reintroduzione dei voucher per il lavoro occasionale, misura rivendicata dal deputato di Forza Italia snobbata invece dall'ex leader della Fiom.

Landini contro il governo

"L'80% dei lavoratori dipendenti non supera i 35mila euro lordi all’anno. Voi avete fatto la flat tax per gli autonomi che prendono dai 65mila agli 85mila euro. È una marchetta elettorale pura. Sui voucher poi mi sono rotto le scatole. Se sono così belli, perché non vi pagate lo stipendio voi coi voucher?", ha contestato Landini, imbattendosi in un clamoroso autogol. Quella che il sindacalista ha definizio come una misura propagandistica rapprensenta invece un'opportunità per milioni di liberi professionisti e Mulè lo ha fatto presente al suo interlocutore con toni piuttosto indignati.

"Fallimento del sindacato": l'affondo di Mulè

"Lei stasera celebra in toto il fallimento del sindacato, perché nel momento in cui riconosce che negli ultimi 12 anni nulla è cambiato in questo Paese, dice che lei e il suo sindacato non siete stati capaci di incidere per nulla in questo Paese", ha attaccato il deputato forzista, andando poi all'affondo sulla tassa piatta. "Quando dice che la flat tax per gli autonomi è una marchetta elettorale, sta parlando di 2 milioni di lavoratori. È gente che si spacca la schiena come i suoi operai e un lavoro non ce l'ha garantito ma se lo deve cercare. E se alla fine della giornata non ha avuto talento e intelligenza per trovarsi un lavoro, nessuno gli dà una lira. Questo se lo metta in testa. Deve avere rispetto per questi lavoratori, non sono lavoratori diversi, ha capito?", ha ammonito Mulè, infastidito dalle argomentazioni del sindacalista.

"Cosa hai fatto in 12 anni?". E Landini balbetta

E ancora, l'azzurro vicepresidente della Camera, ha tirato la stoccata finale al segretario della Cgil così: "Si paghi lei il suo stipendio coi voucher. Come se lo paga lo stipendio? Che cosa fai per i lavoratori? In 12 anni che hai fatto? Nulla. Ti sei fatto fare il Jobs Act e le pensioni. Ma che ruolo hai?". E in effetti negli ultimi decenni non si ricordano proposte dei sindacati in grado di migliorare davvero la situazione lavorativa degli italiani. Anzi, nella stragrande maggioranza dei casi le sigle d'area progressista si sono solo fatte portatrici di istanze ideologiche, riferite a una concezione del lavoro fuori dal tempo e fuori fuoco.

A Landini non è rimasto che replicare al deputato forzista in merito al proprio stipendio: "A me lo stipendio, dottore, non me lo paga lei ma i lavoratori iscritti della Cgil che ogni mese versano l’1%. Io invece con le mie tasche pago il suo stipendio, lei non mi paga niente". Il sindacalista ha poi spiegato di aver affronato l'argomento anche con il premier Meloni, ribadendo su La7 la propria definizione di "marchetta elettorale" e accusando la maggioranza di creare divisioni.

Non esattamente il presupposto per un dialogo.

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