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Destriero, la nave italiana del record mai infranto nell'Oceano Atlantico

La nave Destriero, prodotta dalla Fincantieri di La Spezia, nel 1992 ottenne il record per la più veloce traversata dell'Atlantico. Primato ancora intatto

Destriero, la nave italiana del record mai infranto nell'Oceano Atlantico
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"Gli uomini migliori preferiscono una sola cosa a tutte le altre: la gloria eterna rispetto alle cose mortali...", così dichiarava il sommo Eraclito. Non possiamo avere la presunzione di affermare con assoluta certezza che l'équipe, che ha messo in piedi la super nave Destriero, sia stata composta da uomini migliori, anche se ognuno di loro ha eccelso nel proprio campo e tuffandosi in un'impresa epica, ha raccolto una porzione di gloria che perdura ancora adesso, a distanza di oltre trent'anni da quel mirabolante traguardo.

Il record di traversata atlantica

Quel folle progetto è stato in grado di mettere in campo una miriade di sublimità, stupendo il mondo intero. Il monoscafo con propulsione a idrogetti ha solcato le perigliose acque dell'Oceano Atlantico in 58 ore 34 minuti e 50 secondi all'incredibile media di 53,09 nodi, quasi 100 km/h. Nel complesso sono state coperte 3106 miglia nautiche, esattamente quelle che dividono il faro di Ambrose Light (nella baia di New York) da quello di Bishop Rock (sulle Isole Scilly, in Gran Bretagna). Una dissennata corsa che ha polverizzato il primato precedente, stabilito da un catamarano inglese che ci mise oltre 79 ore. La sfida per ottenere il Nastro Azzurro iniziò il 6 agosto del 1992 e terminò all'alba del 9 agosto. Tuttavia, nessuno glielo potè attribuire perché quel simbolico riconoscimento è destinato solo alle navi passeggeri e, di fatto, il Destriero non lo era. Al tempo stesso, niente può mettere in dubbio quel record guadagnato con maestria e audacia.

Destriero

Una serie di grandi personalità

Questo duello con la natura nacque dalla passione di alcune figure eminenti dell'Italia dell'epoca, a partire dal principe ismailita Karim Aga Khan, l'inventore della Costa Smeralda, passando per l'avvocato Gianni Agnelli in rappresentanza della Fiat, Franco Nobili dell'IRI, Umberto Nordio di Alitalia e Arrigo Gattai del Coni. Il progetto portava la firma di Donald Blount, mentre la costruzione di questa incredibile barca di 67,7 metri fu affidata alla Fincantieri, presso lo stabilimento Muggiano di La Spezia. Per il design fu opzionata la Pininfarina, che ha messo il suo tocco seducente a un'imbarcazione unica. Presero parte come sponsor e partner tecnici anche Agip, General Electric, MTU e KaMeWa. Insomma, il meglio che si potesse radunare all'epoca.

Il principe Aga Khan, armatore della traversata, scelse il nome Destriero per omaggiare il suo sconfinato amore per i cavalli, creature ammirate e allevate con cura nelle sue tenute. Per domare una bestia del genere, serviva un cavaliere di altissimo rango: Cesare Fiorio. L'ex direttore sportivo della squadra corse Lancia, con la quale vinse 10 titoli mondiali rally, e della Scuderia Ferrari di F1, prese le redini della nave più veloce al mondo insieme a un equipaggio di altre tredici persone. Fiorio nel suo prestigioso curriculum ha un'esperienza di motonautica da fare invidia, essendo un due volte iridato, e si rivelò da subito la persona ideale per questo tipo di cavalcata sui mari.

Destriero

Il Destriero doma l'Atlantico

La Destriero non è una barca normale, infatti è realizzata completamente in alluminio con una carena dislocante a prua e planante a poppa, oltre ad adottare una propulsione a idrogetti da 60.000 cavalli di potenza. Fino a quel momento, nessuno aveva mai visto una simile imbarcazione, di fatto è lei che inaugura la navigazione commerciale ad alta velocità. Inoltre, mai qualcuno aveva tentanto di solcare onde di cinque metri con una tale forza e toccare punte di 66 nodi sulle acque dell'Atlantico, lasciando dietro di sé una bianca scia compatta per chilometri. Eppure, il 9 agosto del 1992 testimonia un'impresa epica che persiste intatta, nonostante l'inesorabile incedere del tempo. L'era contemporanea non lascia spazio alle sfide e alla gloria.

Basti pensare che la nave da sogno, adesso giace in stato di semi-abbandono in un cantiere navale di Brema (in Germania), come se fosse il relitto di un'epoca lontana in cui l'essere umano poteva osare, sfidando persino i suoi limiti, per conquistare le pagine della storia.

Destriero

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