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Eduscopio 2024: ecco come cambia la geografia della “miglior scuola” in Italia

L’indagine della Fondazione Agnelli, basata su oltre un milione di diplomati, misura risultati universitari e inserimento nel lavoro, offrendo alle famiglie uno strumento per orientarsi nella scelta della scuola superiore

Eduscopio 2024: ecco come cambia la geografia della “miglior scuola” in Italia

Ogni anno migliaia di famiglie, tra open day affollati e incontri di orientamento, si trovano a dover compiere una delle scelte più delicate per i propri figli: quale scuola superiore frequentare. Da oltre un decennio a supporto di questa decisione esiste uno strumento sempre più consultato, Eduscopio, la piattaforma della Fondazione Agnelli che misura quanto le diverse scuole italiane sappiano preparare i loro studenti al futuro, sia esso universitario oppure lavorativo.

L’edizione 2024, online da oggi, porta con sé conferme e sorprese. Tra le certezze ci sono gli storici licei delle grandi città, nomi noti come il Visconti e il Righi a Roma o il Berchet a Milano; la sorpresa arriva invece dal Veneto, dove un liceo di una cittadina di provincia ottiene il risultato più alto dell’intera rilevazione: il Giovanni Battista Ferrari di Este, in provincia di Padova.

Un indice nato per aiutare le famiglie

L’obiettivo di Eduscopio non è decretare un vincitore assoluto, anche se ogni anno qualcuno si aggiudica il punteggio più elevato, ma offrire uno strumento trasparente e confrontabile a livello locale. Le classifiche infatti non mettono in competizione gli istituti da Nord a Sud in modo indiscriminato, ma consentono di paragonare scuole della stessa area e dello stesso indirizzo. È un modo per dare ai genitori un riferimento concreto, legato al territorio in cui i ragazzi vivono.

Nonostante ciò, ogni nuova edizione suscita curiosità soprattutto per capire quali scuole, nel panorama nazionale, mostrino risultati particolarmente brillanti. Il 2024 non fa eccezione.

Come viene costruita la classifica

Quest’anno il lavoro svolto dalla Fondazione Agnelli ha coinvolto un campione imponente: 1.355.000 diplomati provenienti da 8.150 scuole, analizzati sui tre anni scolastici 2019/20, 2020/21 e 2021/22.

Il monitoraggio è duplice. Da un lato, si guarda ai risultati nel primo anno universitario, osservando quanti crediti gli ex studenti riescono a conseguire e con quali voti sostengono gli esami. Dall’altro lato, si valutano gli sbocchi lavorativi dei diplomati degli istituti tecnici e professionali: viene analizzato chi riesce a trovare impiego entro due anni dal diploma, per quanto tempo e in quali settori, verificando anche la coerenza tra il percorso di studi e il lavoro ottenuto.

Ne deriva una fotografia molto precisa: 811.000 diplomati sono stati seguiti nel primo anno di università, mentre 618.000 sono stati monitorati nel loro ingresso nel mondo del lavoro.

Le conferme nelle grandi città

A Roma, la tradizione sembra non tramontare: tra i classici rimangono saldi sul podio il Visconti, il Mamiani e il Tasso, licei che da generazioni attraggono studenti da tutta la città. Tra gli scientifici spiccano il Righi, da anni tra i più prestigiosi, il paritario San Giovanni Battista e il Peano.

Milano conferma il ruolo del Berchet come uno dei licei più performanti del Paese, mentre a Napoli si distingue il Convitto Vittorio Emanuele II. Da segnalare anche la presenza di diversi istituti paritari nelle prime posizioni nelle categorie artistiche ed economiche, come il Sant’Orsola a Roma, il Sacro Cuore a Milano e il Modigliani nel capoluogo campano.

Interessante anche il crescente peso di alcune scuole di periferia che riescono a ottenere posizioni di rilievo pur non appartenendo ai tradizionali “quartieri buoni”. È il caso dell’Amaldi di Tor Bella Monaca, che nella capitale riesce a sfidare istituti molto più centrali e affermati.

La sorpresa dal Veneto

Incrociando tutti i dati, la scuola che ottiene la valutazione migliore quest’anno è il liceo scientifico delle scienze applicate Giovanni Battista Ferrari di Este, una realtà non metropolitana che supera istituti storici di città come Milano, Roma o Torino.

Il suo punteggio, 94,5, deriva dalla media ponderata dei voti universitari degli ex studenti e dai crediti acquisiti nel primo anno. Un risultato che evidenzia una preparazione solida e un forte orientamento allo studio, a dimostrazione di come anche i piccoli centri possano offrire percorsi di eccellenza.

La Fondazione Agnelli, tuttavia, ricorda che questo primato non deve essere interpretato come una classifica sancita “una volta per tutte”: Eduscopio è pensato per aiutare le famiglie a scegliere all’interno del proprio territorio, non a spingerle in migrazioni scolastiche impossibili da sostenere.

La sperimentazione dei percorsi quadriennali

Una delle parti più attese della nuova edizione riguarda la valutazione dei corsi quadriennali, avviati in fase sperimentale a partire dall’anno scolastico 2018/19. È la prima volta che un numero significativo di studenti permette un confronto affidabile.

Sono stati analizzati:

  • 1.885 diplomati dei corsi quadriennali,
  • 8.558 diplomati dei percorsi tradizionali da cinque anni,

mettendo a confronto studenti della stessa scuola e dello stesso indirizzo.

I risultati mostrano che l’accesso all’università avviene in percentuali simili. Tuttavia, una volta immatricolati, gli studenti che hanno completato il percorso abbreviato ottengono voti leggermente inferiori, un dato significativo dal punto di vista statistico. Anche l’acquisizione dei crediti risulta mediamente più bassa, anche se in questo caso la differenza non è considerata decisiva.

Secondo Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, questi risultati indicano che accorciare di un anno il percorso scolastico senza un profondo ripensamento della didattica rischia di tradursi in un impoverimento delle competenze, con ripercussioni anche sui successivi percorsi formativi.

Scegliere la scuola è scegliere un futuro

Eduscopio 2024 restituisce un’immagine articolata della scuola italiana: istituti storici che mantengono standard elevati, scuole di periferia che emergono con forza, realtà di provincia capaci di ottenere risultati straordinari.

Per le famiglie rappresenta un’occasione

preziosa per orientarsi in un panorama vasto e complesso, sapendo che dietro ogni punteggio ci sono percorsi reali, capacità di insegnare, e soprattutto studenti che affrontano il primo vero passo verso il loro futuro

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