Donne straordinarie

Elizabeth Taylor, la diva dagli occhi viola nell'Olimpo del cinema

Vincitrice di due premi Oscar alla miglior attrice, Elizabeth Taylor ha saputo coniugare eleganza e sensualità in un modo mai visto prima

Elizabeth Taylor, la diva dagli occhi viola nell'Olimpo del cinema
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Per molti è l'ultima grande diva dell'era d'oro di Hollywood. Ciò che è certo è che rientra di diritto nell'elenco delle migliori attrici della storia del cinema. Elizabeth Taylor ha saputo coniugare eleganza e sensualità in un modo mai visto prima, sfruttando la sua straordinaria bellezza - a partire dagli occhi viola - e innovando il mondo della recitazione in uno dei passaggi cruciali, tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Come ogni grande diva che si rispetti, ha avuto una vita sentimentale a dir poco tumultuosa: otto matrimoni con sette mariti diversi, tante prime pagine e diversi scandali.

Il colpo di fulmine con la recitazione

Elizabeth Taylor bambina

Elizabeth Taylor nasce il 27 febbraio del 1932 a Londra, secondogenita di un rispettato mercante d’arte e di un’aspirante attrice - conosciuta con il nome d'arte di Sara Sothern - entrambi statunitensi. Già all'età di tre anni rivela la sua passione per la recitazione e i genitori la portano a lezione di danza classica. Liz si esibisce persino davanti alla Royal Family, ma la parentesi britannica si chiude con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Liz Taylor si trasferisce con la famiglia a Los Angeles ed entra subito in contatto con il mondo dello spettacolo grazie alle conoscenze della madre. Nel 1942, quando ha ancora nove anni, partecipa al primo film: "There's One Born Every Minute" di Harold Young, prodotto dagli Universal Studios. Le sue qualità non passano inosservate: tutti restano colpiti dalla bellezza, dagli occhi particolarissimi, nonché dalle ciglia folte.

Il successo immediato

Elizabeth Taylor

Elizabeth Taylor ha il potenziale per bucare lo schermo: la Metro-Goldwyn-Mayer la ingaggia subito e le affida "Torna a casa, Lassie!" di Fred M. Wilcox, un classico molto amato dai bambini. Un film semplice ma con un successo incredibile: Liz ha undici anni, ma già conquista tutti, grandi e piccini. Inizialmente punta su aspetto fisico e carisma, più che sul talento e nel 1944 ottiene un altro ruolo importante: è infatti la protagonista di "Gran Premio" di Clarence Brown. Per quel ruolo si allena settimane e settimane, impara ad andare a cavallo e sfrutta l'occasione nel migliore dei modi. La pellicola è un successo al botteghino e rappresenta il trampolino di lancio per la sua carriera.

Elizabeth Taylor entra a fare parte del mondo delle celebrità ad appena dodici anni. Le vengono affidati ruoli in film sentimentali, in grado di colpire ed emozionare lo spettatore. Quando la vedi sullo schermo, non puoi fare a meno di pensare a quanto sia incredibilmente bella, e i produttori fanno a gara per lei: il cachet sale alle stelle nel giro di pochissimo tempo, diventando una delle attrici più pagate di Hollywood.

Il passaggio dall'adolescenza alla maturità

Elizabeth Taylor

Grazie alle sue capacità e al suo talento, Elizabeth Taylor riesce a superare facilmente il passaggio da bambina ad adulta. La fase dall'adolescenza alla maturità è quella più delicata per una baby star, ma lei è più forte di tutto. Da "Piccole donne" di Mervyn LeRoy a "Alto tradimento" di Victor Saville, inanella una serie di interpretazioni di spessore. "Un gioiello di grande valore, un vero zaffiro, una stella", la reazione del Time, che la affianca a personaggi del calibro di Montgomery Clift, Kirk Douglas e Ava Gardner.

Dopo il matrimonio con Conrad Hilton jr ad appena 18 anni - durerà solo otto mesi, il figlio del fondatore della celebre catena di hotel "divenne astioso, arrabbiato e abusante, dal punto di vista fisico e mentale", come scrisse la stessa attrice nella sua autobiografia - Elizabeth Taylor fa un ulteriore salto di qualità in carriera grazie a "Un posto al sole" di George Stevens. Viene lodata da critica e pubblico per la sua presenza accattivante e per l'alchimia con Montgomery Clift, tanto da guadagnare la nomina a coppia più bella della storia del cinema.

Elizabeth Taylor è all'apice della sua bellezza, lo sguardo ammiccante e sensuale fa girare la testa a mezza Hollywood e la sua forte personalità inizia a emergere. Ma Liz vuole essere presa sul serio come attrice e non solo per l'aspetto fisico: per questo inizia a essere sempre più insoddisfatta dei ruoli stereotipati che le vengono offerti. Non è interessata ad apparire solo come una creatura celestiale: aspira a qualcosa di più dinamico e stimolante. Da questo punto di vista l'epico "Ivanhoe" di Richard Thorpe rappresenta uno spartiacque. Una prova di spessore, l'ennesima, ma da attrice matura, pronta a tracciare un solco nella storia del cinema.

Elizabeth Taylor nell'Olimpo

Elizabeth Taylor

Dopo il secondo matrimonio - convola a nozze con il collega Michael Winding - Elizabeth Taylor ha l'opportunità di interpretare un ruolo più consistente in un film d'azione mai visto prima a Hollywood: "Il gigante" di George Stevens, tratto dal leggendario romanzo di Edna Ferber. Protagonista femminile al fianco di Rock Hudson e James Dean (sarà il suo ultimo film), Liz entra a fare parte delle icone di Hollywood.

È in questa fase che Elizabeth Taylor scardina le regole della recitazione della "vecchia" Hollywood, alzando l'asticella. Non si limita a interpretare un personaggio, ma vi si immedesima. Anima e corpo per una parte. Dopo "Il gigante", l'ambizione di Liz cresce e mira solo a progetti di qualità. Ed è anche fortunata, perché si ritrova a vivere una fase in cui molte produzioni sono raffinati adattamenti letterari che vanno oltre i soliti blockbuster - termine che già negli anni '50 veniva usato per descrivere produzioni cinematografiche che incassavano milioni di dollari.

Allontanatasi dal marito Michael Wilding, la Taylor viene corteggiata dal produttore Mike Todd, più anziano di 23 anni. La incalza a tal punto da farla innamorare: ottenuto il divorzio, i due si sposano nel febbraio del 1957. Nel 1958 si fa notare per la sua interpretazione nel dramma in costume "L'albero della vita" di Edward Dmytryk, tanto da ottenere una candidatura all'Oscar. Ma quattro giorni prima della consegna dei premi, deve fare i conti con una tragedia: il marito Mark Todd muore in un incidente aereo. All'età di 26 anni è già vedova, un dolore sconvolgente. Ma tornerà sui set più forte di prima.

Scandali, l'Oscar, Cleopatra

Elizabeth Taylor in Cleopatra

Nel 1958 recita ne "La gatta sul tetto che scotta" di Richard Brooks, nei panni della bella ma infelice moglie di uno sportivo interpretato da Paul Newman. Un'opera audace, ben girata e ben recitata. La Taylor colleziona così la sua seconda candidatura all'Oscar. Ma dal successo allo scandalo il passo è breve: dopo la morte del terzo marito, si avvicina a Eddie Fisher, migliore amico di Todd. E l'amicizia si trasforma in amore: il pubblico non la prende bene. Elizabeth Taylor sposa Fisher il 12 maggio del 1959 e scatena l'indignazione del pubblico moralista: nessuno la vede più come prima. Ma lei se ne frega del giudizio della gente e tira dritto.

Nel 1961 accetta senza troppo entusiasmo di recitare in "Venere in visone" di Daniel Mann, in cui interpreta una prostituta che prova a riconquistare il suo primo amore. Un'opera non indimenticabile, ma che le consente di aggiudicarsi il primo premio Oscar. Eletta l'attrice più pagata di Hollywood, Elizabeth Taylor firma un contratto da un milione di dollari con la 20th Century Fox per interpretare la regina Cleopatra nell'omonimo film in costume. Un film difficile, una lavorazione complicata da una serie di fattori. Tra questi, la polmonite che colpisce Liz e che la porta ad un passo dalla morte.

Cleopatra” è un altro passaggio segnante nella carriera di Elizabeth Taylor. Il film si rivela uno dei più grossi fallimenti della storia di Hollywood, ma Liz raggiunge l'apice della notorietà nonostante non sia tagliatissima per il ruolo. Al suo fianco c'è Richard Burton nei panni di Marco Antonio. E proprio con Burton scatta la scintilla: un vero e proprio colpo di fulmine. La relazione non è vista di buon occhio da parte del pubblico americano, considerando che entrambi sono sposati. Girano tante voci sulla loro storia, il solito gossip scandalistico. Ma l'amore è vero, come testimoniato dal gesto della Taylor, che una volta terminate le riprese di "Cleopatra" segue Burton in Canada. Ottenuti i rispettivi divorzi, si sposano a Montreal nel marzo del 1964. I due reciteranno insieme in tre film.

La seconda età dell'oro

Elizabeth Taylor

Con Chi ha paura di Virginia Woolf? di Mike Nichols sia Elizabeth Taylor che Burton riconquistano l’affetto del pubblico. Liz si mette in gioco come mai prima: abbandona le vesti da diva affascinante e accetta un personaggio negativo, un'acida alcolizzata, senza trucco e trasandata. Così emerge la grande interprete. Una delle prove migliori della sua carriera, premiata con il secondo Oscar alla migliore attrice. Sempre con Burton, la Taylor recita ne "La bisbetica domata" di Franco Zeffirelli, in cui replicano le liti furiose della vita reale. Poi recita per John Houston in "Riflessi in un occhio d'oro" al fianco di Marlon Brando, altra prova di spessore. E ancora: "Il dottor Faustus" diretto dallo stesso Burton e "I commedianti" di Peter Glenville.

L'amore con Burton termina nel 1973, ma i due rimangono amici - si risposeranno nel 1974 dopo un grosso spavento per la salute della Taylor, ma l'unione durerà quattro mesi. L'attrice conosce il senatore americano John Warner e i due si sposano nel dicembre del 1976 per divorziare nel novembre del 1982. Il legame con Burton rimane forte nonostante il passare degli anni e i due recitano insieme nella commedia teatrale "Vite private". Nel 1984 l'amato attore muore e Liz decide di disintossicarsi in una clinica. Lì incontra l'operaio edile Larry Fortensky, che sposerà nell'ottobre del 1991. I due divorzieranno nel 1996.

Le iniziative benefiche e gli ultimi anni

Elizabeth Taylor

Elizabeth Taylor continua a recitare tra grande e piccolo schermo, ma spende gran parte del suo tempo per le iniziative benefiche. Con la morte del grande amico Rock Hudson - sopraggiunta nel 1985 - l'attrice organizza manifestazioni e raccolte fondi per la lotta all'Aids, diventando una delle fondatrici dell'American Foundation for Aids Research (Amfar). Colpita da alcune malattie, negli ultimi anni - costretta su una sedia a rotelle - riduce il numero di apparizioni pubbliche.

Da tempo malata di cuore, Elizabeth Taylor muore il 23 marzo del 2011, all'età di 79 anni, circondata dall'amore dei suoi figli.

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