Attualità

"Fanno le vittime". Barbareschi smonta il "metodo Fazio" e zittisce chi lo accusa

L'attore si difende dalle accuse di sessimo e passa al contrattacco: "Non sono come certi che se ne vanno per scelta e fanno pure le vittime"

"Fanno le vittime". Barbareschi smonta il "metodo Fazio" e zittisce chi lo accusa

Ascolta ora: ""Fanno le vittime". Barbareschi smonta il "metodo Fazio" e zittisce chi lo accusa"

"Fanno le vittime". Barbareschi smonta il "metodo Fazio" e zittisce chi lo accusa

00:00 / 00:00
100 %

“Io difendo le donne. Chi mi accusa cerca solo pubblicità”. Le parole di Luca Barbareschi, attore, regista e produttore nonché ex politico, si inseriscono in una denuncia più ampia dei metodi usati in viale Mazzini, sede storica della Rai. Dagli attacchi per presunte frasi sessiste al diverbio personale con due consiglieri della Rai. Dal ruolo fondamentale delle donne al vittimismo di Fabio Fazio. Le parole di Barbareschi smontano in piccoli pezzi le deboli accuse dei suoi detrattori e, non senza qualche commento al veleno, rivelano il modus operandi targato Rai.

Le accuse di sessismo

Luca Barbareschi, incalzato dal Corriere della Sera, si difende fieramente dalle accuse di sessismo. Con una sana dose di umorismo e buona parte di realismo il conduttore mette a tacere le accuse sterili perpetuate da due consiglieri della Rai. Da una parte Francesca Bria, in quota Partito democratico, e dall’altra Riccardo Laganà, hanno chiesto esplicitamente alla presidente Marinella Soldi di bloccare la seconda edizione del suo programma “In Barba a tutto” prevista su Rai3. Le accuse dei consiglieri vertono su alcune recenti dichiarazioni di Barbareschi, tanto da considerarlo incompatibile con il servizio pubblico. “Ma chi sono questi? – esordisce il conduttore – Quando la signora Bria era alle elementari io già facevo di tutto. Mi chiedo se fossero gli stessi di due anni fa, quando il mio show andava in onda con grande successo. Facevo oltre 900mila spettatori. Lo scandalo – spiega con un filo di ironia – è che non lo abbiano riproposto subito”.

La richiesta di fermare la seconda stagione del suo programma, messa nera su bianco da due consiglieri d’amministrazione, trova le sue radici in una frase, rilasciata da Barbareschi in un’intervista a Repubblica del 9 maggio scorso.“Le attrici che denunciano molestie cercano pubblicità”, aveva spiegato l’attore riferendosi ad Amleta, l’associazione che contrasta la disparità e la violenza di genere nel mondo dello spettacolo. La sua difesa è più che convincente: Ho sempre difeso le donne da ogni violenza – afferma Barbareschi -che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno”. Alcuni risultati giocano sicuramente a suo favore: “Chi ha voluto la legge contro la violenza sui bambini? Io. Chi ha istituito la Giornata contro la pedofilia e la pedopornografia? Sempre io”.

La frecciata a Fazio

Ma le accuse dei membri del cda, oltre ad avere basi poco solide, rivelano un certo modus operandi tipico della Rai. Barbareschi parla esplicitamente di “giustizia preventiva”. “La cosa divertente – chiarisce l’attore – è che al momento non ho nessuno contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime”. Il riferimento aFabio Fazio è fin troppo facile da cogliere. La trattativa Fazio-Discovery, spiega Barbareschi,“era già in piedi da tempo”.

“Ho avuto spesso a che fare con le multinazionali americane – conclude l’attore – per chiudere un contratto ci vogliono mesi”.

Commenti