
Una scena surreale e drammatica si è consumata martedì mattina a Sezze, in provincia di Latina. Poco dopo le 7:30, una giovane madre di origine nigeriana ha spinto deliberatamente il passeggino con dentro la figlia di due anni e mezzo in mezzo alla strada, proprio mentre transitava un furgone portavalori.
La tragedia sfiorata
L'autista del mezzo, fortunatamente attento, è riuscito a frenare in tempo, evitando per pochi centimetri un impatto che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. I testimoni, sconvolti, hanno subito chiamato i soccorsi. Alcuni sono rimasti pietrificati, altri hanno urlato per attirare l’attenzione: ma la madre, invece di soccorrere la piccola, ha continuato a inveire contro tutto e tutti, mostrando evidenti segni di squilibrio.
La bambina ferita, la madre arrestata
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Sezze e un’ambulanza del 118. I sanitari hanno stabilito immediatamente la necessità di un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) per la donna, che è stata anche arrestata. La madre, secondo quanto riferito, si sarebbe opposta alle cure e mostrava un comportamento pericoloso sia per sé che per la figlia.
Anche la bambina è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove i medici le hanno riscontrato lesioni ed ecchimosi. Dopo le cure e l’osservazione, è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni. Da mercoledì si trova al sicuro in una casa famiglia, sotto la tutela dei servizi sociali.
Precedenti segnali d’allarme
Non si è trattato, però, di un episodio isolato. Solo la sera prima, lunedì, i carabinieri erano intervenuti nella stessa abitazione per un presunto caso di violenza domestica. La donna, in stato di agitazione, aveva denunciato maltrattamenti da parte del compagno. Meno di 24 ore dopo, però, è stata lei ad essere fermata dalle forze dell’ordine per un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze irreparabili.
Indagini in corso
Le indagini sono ora affidate alla procura di Latina, che sta ricostruendo l’esatta dinamica dei fatti e valutando la condizione
psicologica della madre. Il gesto, apparentemente privo di logica, ha riacceso il dibattito sull’assistenza psichiatrica, la tutela dei minori e la necessità di interventi tempestivi in presenza di segnali di disagio familiare.