Il gioco del gatto e il topo? Un'"aggressione" strategica e capillare

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Il gioco del gatto e il topo? Un'"aggressione" strategica e capillare
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Gentilissima Signora Braghieri, ho letto con molta attenzione le sue ultime risposte ai lettori, in particolare quelle a D.M. e quella alla Signora Marzia e vorrei commentare che, come sempre, lei ha risposto con estremo equilibrio, ma devo dissentire da quello che scrive la Signora Marzia, perché ritengo che il povero D. M. non si sia affatto imbattuto in una «aspirante alle coccole», bensì sia caduto nella trappola di una «allumeuse», specie pericolosissima di donna isterica ed esibizionista. Ci sono in giro molte più donne di quanto si pensi, a mio parere, che in realtà non sono affatto delle «mangiatrici di uomini» ma amano farlo credere. Quindi civettano spudoratamente, fanno finta di concedersi e poi si tirano indietro, spariscono per poi ricomparire, insomma giocano con il tapino loro vittima come il gatto con il topo. Il poveretto che cade in questa trappola, purtroppo è messo molto male e ha solo due vie d’uscita: una, scappare a gambe levate, ma non è affatto semplice. L’altra è rintuzzare l’attacco con la stessa strategia: sparire per un po’, per poi riapparire, dare appuntamenti a cui poi mancare, dando poi finte spiegazioni o inventarsi un altro interesse sentimentale, fino a quando l’allumeuse non si rende conto che il suo gioco è stato scoperto e che il suo piano è fallito e quindi scompare definitivamente. Quindi, pur con tutto il rispetto per l’opinione della Signora Marzia, temo che lei sia in errore e non mi resta che augurare al povero D.M. di riuscire a salvarsi. Sarebbe interessante conoscere il resto della vicenda tra qualche tempo, con l’augurio per lui di riuscire a venirne fuori, magari incontrando un’autentica e scatenata dispensatrice delle sue grazie. La ringrazio molto per la profondità e l’intelligenza delle sue risposte e le porgo i miei omaggi più sentiti.
A.C.


Caro A.C.,devo ammettere che io propendo per la sua stessa tesi. Come ho già detto, sono stata costretta a tagliare parecchio la lettera di D.M. ma nella sua missiva originale descriveva bene «l’aggressione» strategica e capillare della signorina in questione: la tempistica snervante, le mosse contraddittorie.

E, come dice lei, sembrava molto più un gioco del gatto con il topo che non la disperata richiesta di affetto puro da parte di un’anima bella. In effetti sarebbe carino se D.M. decidesse di aggiornarci sull’evolversi della sua vicenda.

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