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"Greta già a sentenza e gli eco-vandali no: vi spiego il perché"

Come mai c'è questa disparità così ampia tra Svezia e Italia per arrivare a sentenza su fattispecie di reato simili tra loro? Lo abbiamo chiesto all'avvocato Caiazza

"Greta già a sentenza e gli eco-vandali no: vi spiego il perché"

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Massimo Caiazza è l'unico italiano a essere iscritto all’Albo degli Avvocati svedesi, oltre a essere consigliere del medesimo Ordine scandinavo. Nessuno meglio di lui può spiegare i motivi per i quali Greta Thunberg è stata condannata dopo appena un mese dal suo arresto per non aver rispettato un ordine della polizia, mentre per gli eco-vandali italiani, arrestati in flagrante per imbrattamento di diversi monumenti e opere d'arte, quasi tutti i processi non sono ancora arrivati nemmeno al verdetto di primo grado nemmeno dopo un anno dal fatto contestato.

Avvocato Caiazza, perché queste tempistiche così diverse?

"Bisogna tenere conto che Svezia la custodia cautelare non può durare più di quindici giorni senza una decisione di un tribunale. Il pubblico ministero, ogni due settimane, deve infatti presentarsi in udienza davanti al tribunale - e quindi anche al difensore dell’imputato - per spiegare per quali motivi ha bisogno di prolungare la custodia cautelare. Quando non più prorogarla, perché ritiene che le urgenze di indagine siano state soddisfatte, se vuole mantenere la custodia cautelare deve partire il processo, se no devono liberare l'imputato".

Come mai in Svezia i tempi sono così strettissimi?

"Perché la privazione della libertà a un presunto innocente può essere prolungata, ma di certo non con i termini che ci sono in Italia. In quel Paese non esiste un processo per direttissima, come invece c'è in nel nostro. Ma, nonostante questo, le udienze sono comunque rapidissime. Anche se l'imputato non è più soggetto a restrizioni, la durata è più breve di almeno quattro volte quelli italiani".

Tutto più in fretta, insomma.

"Ma questo non vuol dire che il processo viene svolto in maniera raffazzonata o di qualcosa di sommario senza la possibilità di difesa. Il senso deve essere il seguente: tu, magistrato, hai voluto tenere in carcere una persona? Allora vuol dire che hai qualcosa in mano: e i tuoi elementi devono essere concreti e idonei a sostenere un'accusa in un processo. Quest’ultimo deve avvenire in tempi strettissimi, tenuto conto che sei stato tu a privare l'accusato della libertà prima della condanna. Questa è l'impostazione garantista dell'ordinamento svedese".

Quindi dobbiamo ritenere normale la differenza di trattamento tra Greta e i ragazzi Ultima generazione?

"Sì, proprio perché ci sono delle differenze enormi nelle procedure penali tra Svezia e Italia. Il caso di Greta Thunberg può essere emblematico da questo punto di vista. Lei ha delle convinzioni eticamente tutte sue, ma per le quali sicuramente non può porsi al di sopra della legge e quindi deve accettare il responso. Tuttavia la differenza sostanziale tra i due Paesi è l'organizzazione materiale dello Stato che non mette in condizione di fare i processi".

Ovvero?

"L'Italia è stata più volte condannata dall'Europa per la lentezza dei processi. Questo perché i nostri giudici sono pochi e hanno migliaia di casi giudiziari da smaltire mentre in Svezia, appena c'è un caso, lo si giudica subito".

E questo può bastare a spiegare la giustizia-lumaca italiana?

"Nel Nord Europa vige questo concetto: l'immediatezza della condanna risponde a delle esigenze di giustizia. È inutile che io aspetti del tempo una volta che si concludono le indagini. Cosa deve succedere di altro: che i testimoni ricordino meno gli eventi in questione? La pretesa punitiva dello Stato è proporzionale all'immediatezza e non si può aspettare che tutto si stemperi. In sintesi: chi ha commesso un reato comune, specialmente se colto in flagrante, deve capirlo subito che ha fatto una cosa sbagliata.

Se si aspetta troppo tempo, potrebbe anche scattare un senso di ribellione da parte del presunto colpevole. Uno potrebbe anche dire: mi avere condannato per un fatto di tanti anni fa, perché vi ostinate a punirmi proprio ora?"

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