
Dalla fine del Quattrocento a oggi, i furti d’arte hanno attraversato i secoli lasciando dietro di sé opere perdute, enigmi mai risolti e storie degne del miglior thriller. Il primo furto d’arte documentato risale al 1473, quando una banda di pirati polacchi saccheggiò una nave diretta a Firenze rubando il Giudizio Universale del pittore tedesco Hans Memling.
Oggi, nonostante le tecnologie di sicurezza siano sempre più sofisticate, i colpi ai danni di musei e gallerie continuano a verificarsi, l'ultimo quello di oggi, 19 ottobre, al Louvre. Ma, come detto, non è certo l'unico, ecco i cinque furti d’arte più clamorosi di tutti i tempi, tra capolavori scomparsi, ladri audaci e misteri ancora aperti.
1. Tre capolavori del Rinascimento (1975)
Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 1975, uno dei furti più eclatanti dell’arte italiana colpì il Palazzo Ducale di Urbino. I ladri portarono via tre opere fondamentali del Rinascimento: La muta di Raffaello, La flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca.
All’epoca, il museo non era dotato di alcun sistema di allarme. Il furto scatenò grande indignazione e clamore internazionale. Le opere, troppo famose per poter essere vendute, furono fortunatamente recuperate l’anno successivo in un deposito a Locarno, in Svizzera. Da quel momento, hanno lasciato l’Italia solo in rare occasioni.
2. L’urlo di Munch (2004)
Il furto dell’Urlo al Munch Museum di Oslo si è distinto per le sue modalità eccezionali: avvenne in pieno giorno, sotto gli occhi dei visitatori, durante l’orario di apertura del museo. I ladri sottrassero una versione del 1910 della celebre opera e anche una Madonna del 1894, entrambe firmate da Edvard Munch. Le indagini portarono all’arresto di sei persone e, due anni dopo, entrambe le opere furono recuperate e restituite al museo.
3. Impressionisti in ostaggio al Musée Marmottan di Parigi (1985)
Nel 1985, il Musée Marmottan di Parigi fu teatro di un furto straordinariamente ben organizzato. I rapinatori entrarono nel museo travestiti da turisti, muniti di biglietto, e una volta all’interno presero in ostaggio 40 visitatori e 9 guardie.
Rubarono nove capolavori impressionisti, tra cui Impression, soleil levant (1872) di Claude Monet, l’opera che ha dato il nome all’intero movimento. Le opere furono ritrovate cinque anni dopo in una villa in Corsica e sette persone vennero arrestate.
4. 124 manufatti Maya rubati a Città del Messico (1985)
Uno dei colpi più clamorosi nella storia dei musei archeologici avvenne nel 1985 al Museo Nazionale di Archeologia di Città del Messico, dove due studenti universitari riuscirono a trafugare 124 manufatti Maya.
Tra i reperti rubati vi era anche una maschera mortuaria in giada di inestimabile valore. Il furto, compiuto da due dilettanti legati a un giro di droga, destò scalpore nazionale e ispirò un film nel 2018. I due vennero arrestati, ma parte dei reperti non fu mai recuperata.
5. Il furto all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston (1990)
Il furto d’arte più celebre e misterioso di sempre si consumò il 17 marzo 1990, quando due uomini travestiti da agenti di polizia entrarono nell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston e, dopo aver immobilizzato il personale di sicurezza, rubarono opere per un valore stimato in 500 milioni di dollari.
Tra i capolavori trafugati: un Rembrandt del 1633, un Manet e Il Concerto (1664) di Johannes Vermeer, una delle sue pochissime opere conosciute. Il furto resta tutt’oggi senza soluzione: nessuna delle opere è mai stata ritrovata e le indagini continuano. Nel 2021, Netflix ha raccontato il caso nella docuserie This Is a Robbery: The World’s Biggest Art Heist.
Misteri e bellezza rubata
Questi cinque furti
dimostrano che le opere d’arte non sono solo tesori da ammirare nei musei, ma anche oggetti del desiderio che attirano collezionisti senza scrupoli, ladri professionisti e, talvolta, insospettabili dilettanti.