Furto al Louvre, un colpo da milioni di euro: quanto valgono i gioielli rubati

Le indagini sono tuttora in corso, e gli inquirenti non hanno rivelato con precisione cosa è stato trafugato

Furto al Louvre, un colpo da milioni di euro: quanto valgono i gioielli rubati
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Il clamoroso furto messo a segno nel Louvre di Parigi durante la mattinata di oggi, domenica 19 ottobre, continua a far discutere in tutto il mondo, e non potrebbe essere altrimenti, data l'importanza del museo violato dall'incursione e l'inestimabile valore dei gioielli sottratti dai malviventi.

Sul bottino non ci sono ancora informazioni dettagliate, dal momento che gli inquirenti, tuttora impegnati nelle indagini, stanno mantenendo il massimo riserbo: l'unica indiscrezione circolata nelle scorse ore su Le Parisien ha fatto riferimento a una serie di monili, nove per l'esattezza, facenti parte di una collezione di preziosi di epoca imperiale napoleonica. Questo dettaglio, ovviamente, non fa altro che incrementare notevolmente il prezzo che i gioielli, composti di oro e pietre preziose, potrebbero avere nel mercato nero, dal momento che al valore economico si aggiunge quello storico.

Visto l'assordante silenzio delle autorità, che ancora devono fare una stima ufficiale, per quanto questo aspetto non sia al momento in cima alla lista delle proirità, l'attenzione dei media si sta concentrando sugli oggetti che potrebbero esser stati trafugati nel blitz dei ladri. I pezzi rubati rientrerebbero nella sezione del Louvre dedicata ai "Gioielli della Corona" della "Galleria di Apollo", dove trovano posto monili appartenuti a Napoleone Bonaparte e ai suoi familiari: stando a quanto riportato dai principali quotidiani parigini, i malviventi avrebbero agito con precisione chirurgica, avendo già ben chiaro in mente quale teca prendere di mira.

Dopo aver mandato in frantumi i vetri blindati posti a protezione dei preziosi imperiali, i ladri avrebbero messo le mani su nove pezzi, compresi una collana, una spilla e un diadema: si parla di gioielli realizzati con pietre preziose come smeraldi, zaffiri e diamanti, incastonare in oro. Tra quelli noti come "Gioielli di Napoleone" c'è ad esempio anche il celebre diamante "Le Régent", custodito all'interno del Louvre dal 1887, ma non è detto che la pietra di inestimabile valore faccia parte del bottino.

Non c'è alcuna possibilità di effettuare una stima dell'entità del colpo messo a segno dai malviventi: per potersi avvicinare al reale valore dei gioielli trafugati serve innanzitutto che le autorità facciano un elenco dei beni sottratti al museo. L'unica certezza è che qualora si tratti di monili appartenuti a Napoleone o a Giuseppina Bonaparte, il valore storico associato può far schizzare il costo fino a decine di milioni di euro al pezzo.

Il timore è che i preziosi rubati possano essere immessi nel mercato nero, con il rischio che vengano smembrati per poter rivendere le pietre e l'oro separatamente rendendo impossibile riconoscerne l'origine, una prassi già utilizzata in occasione di colpi messi a segno in altri musei d'Europa.

Le autorità parigine stanno lavorando in stretta collaborazione con l'Interpol per individuare i responsabili e bloccare eventualmente ogni via di smercio, impedendo così che i gioielli possano oltrepassare i confini nazionali.

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