I dati che smentiscono Gruber, l'azzardo di Elly Schlein e Giulia: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: i femminicidi in Italia, la lite Gruber-Meloni e Valeria Fonte

I dati che smentiscono Gruber, l'azzardo di Elly Schlein e Giulia: quindi, oggi...
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- In 10 anni sono stati commessi 39 infanticidi/neonaticidi, e nella quasi totalità a realizzarli sono le madri. Nella fascia 0-5 anni, sono sempre le mamme a prevalere nelle pessima statistica di autrici prevalenti (61 casi su 96) di omicidi di piccole creature. Abbiamo forse mai attribuito al “genere donna-madre” una colpa collettiva per tutte queste tragedie? No, ovviamente. Così come è sciocco considerare tutti i maschi colpevoli dei femminicidi commessi in Italia. No?

- Dice la scrittrice Valeria Fonte: “A determinare la responsabilità di una categoria intera è il genere di appartenenza: non conta che l’uomo uccida o stupri una donna, il problema è che la cultura patriarcale viene inserita nel biberon dei maschi da quando nascono così da insegnare loro ad esercitare un potere da cui non possono sottrarsi”. Domanda: e chi tiene "quel biberon”? Risposta: nella maggioranza dei casi, le madri. Quindi mi sta dicendo che sono le donne a educare i figli al patriarcato contro le donne?

- I generi per le “transfemministe” sono una cinquantina, tutti fluidi e mutevoli, tranne quando bisogna accusare “il genere maschile” di essere responsabile collettivamente di un omicidio. In questo caso, ma solo in questo, gli uomini tornano ad essere uomini e le donne ad essere donne. Vi suggerisco di schiarirvi un tantino le idee.

- Forse qualcuno dovrebbe far notare a Valeria Fonte quanto sia razzista la seguente frase sparata in diretta tv: “A determinare la responsabilità di una categoria intera è il genere di appartenenza”. Siamo al limite dell’eugenetica. Se non vi basta per scandalizzarvi, provate a trasformarla così cambiando solo pochi insignificanti parole: “Quello che determina la colpa di una categoria intera è la razza di appartenenza”. Non vi vengono i brividi?

- Avrei voluto commentare il pezzo di Chiara Valerio su Lilli Gruber, Giorgia Meloni e le donne figlie del patriarcato. Ma sono costretto a porre una domanda seria: ma solo io non capisco mai un emerito piffero di quello che scrive?

- Susan Sarandon afferma: gli ebrei "stanno provando un assaggio di cosa vuol dire essere musulmani" negli Usa. Le risponde la giornalista musulmana-americana, Asra Nomani: “Vai, vivi da donna musulmana in un paese musulmano. Tornerai in America e bacerai la terra sotto i tuoi piedi”. Game. Set. Match.

- E torniamo a Lilli Gruber. Non voglio nemmeno commentare il modo in cui, come suo solito, mette nel mirino il nemico di turno con quel fare tipico di chi sente di possedere una certa superiorità morale. E forse anche intellettuale. Mi limito dunque a riportare la seguente frase: "Non si può negare che in Italia ci sia una forte cultura patriarcale e che questa destra-destra al potere non la sta proprio contrastando”. Tradotto: questo governo brutto, cattivo, fascista e puzzolente fa sì che i maschiacci assassini abbiano la meglio. Allora vado a leggere i dati e mi immagino di trovare un netto incremento del fenomeno nell'ultimo anno. Invece no. Nel 2020 (governo Conte) sono morte 119 donne, di cui 68 uccise da partner. Nel 2021 (governo Draghi) altre 122, di cui 70 per mano del compagno. E nel 2022 (sempre Draghi) abbiamo pianto 128 vittime, di cui 61 per colpa dei fidanzati/mariti. Numeri assolutamente in linea con quelli odierni. Com'è che nessuno ha accusato Supermario di essere a capo di un esecutivo "che non sta proprio contrastando" i femminicidi?

- Pare che Elly Schlein stia pensando di polarizzare lo scontro con Giorgia

Meloni, scrive il Foglio. Il premier ovviamente ci sta e non disdegna l’idea. Semplice: Meloni sa benissimo di essere più forte, dialetticamente, della rivale. Se sarà sfida a due, non c’è partita. Almeno per ora.

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