Lgbtq su Marte

Finalmente un bell'esempio di uguaglianza e libertà

Lgbtq su Marte
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Finalmente un bell'esempio di uguaglianza e libertà. Dopo troppi intollerabili atti di sessismo e qualche scivolata omofoba, ecco la incoraggiante storia di Alessandro e del suo fidanzato Alec, imprenditori italiani di successo che hanno annunciato per il 2025 il primo matrimonio gay al mondo celebrato nello spazio. «Vogliamo invitare tutti a non nascondersi» è il messaggio politico. Servono centinaia di migliaia di euro, certo. Ma i diritti civili valgono uno schiaffo alla povertà.

Una mongolfiera collegata a un'astronave pressurizzata, partendo dallo «Space Kennedy Center» della Nasa, in Florida, li porterà

a 30mila metri di altitudine. E lì si sposeranno». Un record italiano. Sentiamo già le campane della sinistra suonare a festa. Din don Zan.

I fascisti su Marte, gli Lgbtq tra le stelle.

A parte che non è «spazio» ma stratosfera; a parte che non è matrimonio ma unione civile, e a parte che mai rischieremo la battuta sullo scambio degli anelli di Saturno, diciamo solo che vorremmo vederne uno al giorno di simili messaggi di inclusione. Stessi diritti per tutti.

Dopo essersi sposati, come tutti noi, potranno affittare anche una donna da cui avere un figlio,

come tutti noi, e finalmente tirare su una famiglia, come tutti noi.

Poi, un giorno, si lasceranno, come tutti noi. E litigheranno, come tutti noi, su chi tiene l'album interstellare di nozze. Così la piena parità sarà raggiunta. E lì capiranno che, in terra, l'inferno è uguale per tutti.

A proposito. Auguri.

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