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Alabama Rot, la "malattia carnivora" che uccide i cani: quali sono i sintomi e come proteggere i nostri amici a quattro zampe

Numerosi i casi registrati nel Regno Unito. Il patogeno distrugge i tessuti e provoca danni letali ai reni. Ecco come intervenire

Alabama Rot, la "malattia carnivora" che uccide i cani: quali sono i sintomi e come proteggere i nostri amici a quattro zampe

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È massima allerta nel Regno Unito a causa dell'impennata dei casi di quella che è stata ribattezzata per le sue caratteristiche la "malattia carnivora". Si tratta dell'"Alabama Rot", nome comune di una patologia che i veterinari definiscono attraverso l'acronimo "Crgv", che sta per "Cutaneous and renal glomerular vasculopathy". Come dice il nome stesso, in sostanza, spiegano gli esperti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, la malattia "è caratterizzata da una vasculopatia che interessa la cute (principalmente le estremità) ed il rene (in particolare il glomerulo renale)".

Gli animali colpiti dal patogeno sviluppano delle lesioni erosive in cui sembra proprio che la carne venga letteralmente divorata, aspetto, questo, che ha determinato il nome con cui è nota la malattia. Sembrano quasi gli effetti della "sindrome da shock tossico streptococcico" (Stss), l'infezione provocata dallo streptococco del gruppo A che può evolvere in una fascite necrotizzante, tornata prepotentemente alla ribalta di recente per l'impennata di casi in Giappone. La patologia letale per i cani ha già causato un numero elevato di vittime in Scozia, Irlanda, Galles e nel nord dell’Inghilterra: gli ultimi casi, denuncia il The Sun, sono stati segnalati nella zona di Dorchester.

Abbiamo avuto due casi nelle ultime settimane”, spiega l'esperta di Castle Vets Alice Moore, "sembra che colpisca cani che vivono all'esterno o che in genere hanno camminato in zone boschive”. L'ipotesi è quindi che “si tratti di una tossina che stanno raccogliendo con le loro zampe”. Il primo consiglio, dato che si tratta per ora di una “patologia idiopatica”, ovvero di cui non si conosce il patogeno scatenante, è quello di “lavare bene le zampe dei cani quando tornano da lunghe passeggiate in zone con vegetazione o fango”. Il presunto batterio sembra prediligere alcune razze canine tra le quali labrador, spaniel e vizsla, ma gli esperti ritengono che tutti gli animali domestici siano a rischio.

I sintomi comprendono piaghe cutanee, spesso sotto il gomito o il ginocchio, e possono coinvolgere anche le zampe. I proprietari in genere riescono a individuare l'infezione da una chiazza di pelle rossa con o senza difetti come un'ulcera sulla pelle. La pericolosa malattia può portare ad un'insufficienza renale fatale entro dieci giorni dal manifestarsi dei primi sintomi.

“È una nuova malattia e sta emergendo ora”, prosegue l'esperta, “e stiamo facendo ricerche, è difficile raccomandare la prevenzione, non sappiamo ancora quali siano le cause”. È bene comunque seguire una serie di accorgimenti, suggeriti dai veterinari del Regno Unito, ovvero:

  • tenere possibilmente il cane lontano da zone molto fangose;
  • lavare e asciugare bene le zampe dell'animale dopo una passeggiata, specie se si bagna o si sporca di fango;
  • controllare ogni giorno il corpo alla ricerca di eventuali segni di ulcere o piaghe;
  • portare il cane dal veterinario nel caso dei sintomi della malattia: tra di essi piaghe cutanee, gonfiore visibile, macchie rosse o difetti della pelle non causati da una lesione nota, riduzione dell'appetito, vomito e letargia.
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