Quel manganello è sacrosanto, sveglia Schlein e Fedez: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le parole di Mattarella, il congresso di Forza Italia e la cannabis legale

Quel manganello è sacrosanto, sveglia Schlein e Fedez: quindi, oggi...

- Possono farvi incavolare, giustamente, le retribuzioni milionarie di Tavares e Elkann. Ma in un’economia di mercato, dopo gli utili miliardari dell’azienda, è giusto che investitori e manager guadagnino bene altrimenti il capitalismo si inceppa. Il problema è un altro. Ovvero che l’ex Fiat, nonostante navighi nell'oro, chiede allo Stato incentivi statali per aiutare le vendite. E questo sì non ha alcun senso.

- Farei attenzione alle parole che oggi Meloni ha rivolto a Forza Italia e al Partito Popolare Europeo nel videomessaggio diffuso in occasione del congresso di Fi. "Anche in Europa - ha detto il premier - bisogna cambiare e portare una ventata di aria nuova. Le elezioni europee dell'8 e del 9 giugno saranno da questo punto di vista un appuntamento decisivo. Perché anche se apparteniamo a famiglie politiche diverse gli obiettivi sono comuni, e proprio in Italia noi abbiamo dimostrato come una maggioranza pure composita ma coesa può fare la differenza, e allora anche in Europa possiamo portare il modello italiano". Per "modello italiano" si intende un'alleanza di conservatori, non l'inciucio con i socialisti che ha tenuto in piedi sino ad oggi la Commissione Ursula. Difficile dire se Weber e il Ppe accoglieranno l'invito, probabilmente no, anche se molto dipende dal risultato elettorale, ma Giorgia ancora ci prova. Speriamo solo il Ppe non s'impicchi nel difendere a tutti i costi il Green Deal.

- Il leader del Ppe, Manfred Weber, dopo aver rivendicato l'apporto del partito al Green Deal, oggi mette i paletti per una possibile coalizione post elezioni di giugno. Riassumo: no filo Putin (Orban), no "chi vuole distruggere l'Ue" (l'Afd in Germania), no chi sosteneva la politica della Russia (Marine Le Pen) e no "ai popolisti che dicono di amare la loro nazione ma che in realtà sono i burattini di Putin". Nell'elenco non ci sono né FdI né un pezzo di Ecr (i conservatori europei), che Weber vorrebbe "spaccare" per poter scendere a patti con l'ala più moderata e convincerla a lasciare indietro i partiti più euroscettici. Da qui a giugno si balla: preparate i popcorn.

- C’è voluto forse un po’, ma alla fine Mattarella prende le difese di Giorgia Meloni contro la serie di “manifestazioni di violenza, insulti e volgarità di linguaggio” registrate negli ultimi giorni. Domanda: girate il messaggio di Re Sergio pure a Vincenzo De Luca, che oggi definisce il premier “stracciarola”?

- Almeno l'intervento di Mattarella è servito a svegliare Schlein e tutti quelli che, se avessero bruciato la foto del leader Pd o avessero offeso una donna dem, non avrebbero atteso il Quirinale per esprimere tutto il loro sdegno. Buongiorno a voi.

- Fedez intercettato da Pomeriggio Cinque. Non conferma ma neppure smentisce la separazione da Chiara Ferragni, dunque lascia intendere che tutto sia vero nonostante tanti ipotizzino possa trattarsi di una mossa di marketing. Devo dire che, di fronte all’insistenza dei cronisti, lo stile di Federico Lucia - stavolta - è stato impeccabile. Poteva mandarlo a quel Paese e invece…

- Cannabis legale in Germania: Amsterdam è più vicina, cari appassionati di Maria.

- Breve riflessione in difesa del manganello. Oggi a Firenze e a Pisa si sono verificati scontri tra le forze di polizia e i manifestanti pro Palestina, studenti, sindacati e giovani in genere. La sinistra, viste le immagini, è subito insorta. Schlein ha parlato di un “clima di repressione”; Giuseppe Conte di “immagini preoccupanti”. Altri hanno evocato lo Stato di Polizia o il “governo del manganello” e c’è chi si chiede se tutto questo sia normale. Risposta semplice: sì, è normale. Quello che non vi dicono è che a Firenze i manifestanti hanno deviato dal percorso stabilito per il corteo cercando di raggiungere il consolato Usa. Gli agenti avevano predisposto uno sbarramento che i giovani hanno cercato di superare, da qui le cariche di alleggerimento. Lo stesso dicasi a Pisa, dove la manifestazione non era neppure preannunciata alle autorità e dove gli studenti hanno cercato di entrare in una piazza forzando un blocco di polizia. Primo: lo Stato fornisce i manganelli affinché gli agenti possano usarli, altrimenti che li portano a fare? Secondo: a Milano qualche giorno fa i No Olimpiadi hanno marciato rispettando le disposizioni, nessuno ha deviato dal percorso o forzato alcun blocco. Sapete cosa è successo? Nulla. Tutto è filato liscio. Il modo migliore per non ricevere una manganellata, infatti, è rispettare le indicazioni della polizia.

- E ti pareva che non fosse pure questa volta tutta colpa del patriarcato. Oggi Massimo Gramellini ci informa che le motivazioni della separazione di Chiara Ferragni e Fedez sono da cercare nel “maschio della coppia”, colpevole di non aver saputo “supportare” a sufficienza la moglie nel momento del bisogno. A parte che non vi sono versioni ufficiali sull’addio, dunque sarebbe almeno il caso di aspettare l’ospitata da Fazio per tirare le somme. E poi magari il discorso può valere per i Ferragnez, ma perché generalizzare? Gramellini vede nella parabola di Fedez la dimostrazione che “molti maschi fanno ancora maledettamente fatica a stare con una donna di successo senza sentirsene sminuiti, accettando che nelle favole moderne all’uomo tocchi sempre più spesso la parte del principe consorte”. Rientrando nella categoria, mi sento offeso. Come per il caso Cecchettin, smettiamola col fare di tutta l'erbaccia maschile un fascio: non tutti gli uomini sono colpevoli per le malefatte di uno.

- Lungo prezzo del Corriere per spiegare a che punto è la guerra in Ucraina due anni dopo l’inizio del conflitto. In realtà basterebbe una frase, delle tante utilizzate: "Negli ultimi dodici mesi, i soldati ucraini non hanno compiuto alcun progresso".

Punto. E adesso c’è chi, entusiasta al momento della controffensiva, comincia a chiedere a Zelensky una via d’uscita.

- Ne abbiamo dette di ogni a Ilary Blasi e Francesco Totti. Però loro almeno sono durati 20 anni, non 8.

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