Migranti, le Ong si fanno il coordinamento parallelo (coi soldi del governo tedesco)

La C-Mrcc opera parallelamente a quelle ufficiali e si sostituisce alle stesse nel coordinamento delle navi migranti quando si ritiene arbitrariamente che non stiano operando correttamente. I fondi per lo sviluppo sono del governo tedesco

Migranti, le Ong si fanno il coordinamento parallelo (coi soldi del governo tedesco)
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Le organizzazoni non governative che operano nel Mediterraneo sono sempre più numerose. Nonostante aumentino i naufragi di migranti lungo la rotta atlantica che dalle coste occidentali dell'Africa conduce nelle isole spagnole delle Canarie, le Ong si concentrano lungo il canale che dalla Libia porta in Italia. Il Giornale ha scoperto che per coordinare le operazioni che vengono svolte in questo quadrante di mare che è stata creata la Civil-Mrcc, una rete che mette in comunicazione la flotta di Ong nel Mediterraneo, attraverso un software che è stato finanziato dal Ministero tedesco dell'Istruzione e della Ricerca. Fa il verso, nemmeno troppo velatamente al Maritime Rescue Coordination Centre di Roma, l'autorità marittima italiana che coordina gli interventi Sar nel Mediterraneo centrale, occupandosi anche di zone non di sua competenza, come quella libica e quella maltese.

Ma cosa fa la C-Mrcc? Sono loro stessi a spiegarlo, in un documento programmatico in cui dichiarano che "il lavoro principale del Mrcc civile è la cooperazione e il coordinamento degli eventi di ricerca e soccorso" attraverso l'utilizzo "di un sistema live di geo-informazione, che fornisce dati di situazione da varie fonti in tempo reale su una mappa della situazione, nonché da un database storico sugli eventi Sar". Questo sistema, spiegano, non serve solamente alla geolocalizzazione delle navi ma anche a processare "i dati raccolti dagli attori della società civile coinvolti nella Sar". Non ha sicuramente lo stesso ampio raggio funzionale di un Mrcc civile ma agisce secondo una impostazione parallela, e questo spiega il coordinamento in mare delle diverse navi che spesso operano nello stesso scenario negli stessi momenti.

Le fasi operative, come viene spiegato dal C-Mrcc, sono 4: ricezione del caso di distress via radar, attraverso la sorveglianza aerea da parte di un aereo o attraverso una chiamata di soccorso alla hotline di emergenza (Alarmphone); segnalazione alle autorità competenti, che sono sempre e comunque quelle europee, perché non riconoscono quelle libiche nemmeno in zona Sar di loro competenza; intervento di coordinamento in prima persona nel caso in cui non venga ricevuta risposta o le autorità europee, nel caso di interventi in Sar libica, dicano correttamente che la competenza non è la loro. Il C-Mrcc si assume la responsabilità di chiedere l'intervento delle navi mercantili per evitare che sul posto, nello svolgimento delle sue funzioni, operi la guardia costiera libica.

Nel documento programmati, il C-Mrcc non risparmia accuse agli organi ufficiali, unici autorizzati a intervenire nel Mediterraneo: "Il C-Mrcc mira a ritenere gli Stati costieri responsabili del loro dovere di coordinare le attività di ricerca e soccorso e di colmare il vuoto derivante dalla sistematica mancata assistenza e dai ritardi ingiustificati

degli Stati membri europei". Quindi le Ong ora dispongono di un centro di coordinamento parallelo, il cui sofware avanzato è finanziato dal governo tedesco, che interviene direttamente per coordinare le operazioni.

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