
Con l'avvio del nuovo anno accademico, riparte anche la caccia a una stanza a prezzo abbordabile per gli studenti o, meglio, per le tasche dei loro genitori. E come ogni anno la Milano si conferma la città più cara d'Italia: per affittare una camera singola servono 732 euro al mese, quasi quanto Parigi dove bisogna aggiungerne solo un'altra ventina. Sono i dati del nuovo report di Immobiliare.it Insight in collaborazione con HousingAnywhere che ha esaminato l'andamento di domanda e offerta e prezzi del mercato delle singole nel nostro Paese, confrontandole anche con le principali capitali europee. Prezzi sempre alti all'ombra della Madonnina che hanno portato a un rallentamento della domanda. In città hanno calcolato che in 12 mesi ci sia stato un calo del 13 per cento. Non un crollo, ma un segnale di assestamento dopo anni di crescita sostenuta. A incidere diversi fattori: l'aumento dell'offerta (l'8 per cento in più rispetto allo scorso anno), una maggiore distribuzione della domanda su aree periferiche e città ben collegate e - soprattutto - canoni che sono proibitivi per studenti e giovani lavoratori fuori sede. Lo scenario non racconta però la stessa storia ovunque. Se Milano rallenta, Roma cresce (+20%), Venezia vola (+30%) e città come Ancona (+77%) e genova (+59%) registrano veri e propri boom di interesse. clano invece leggermente anche Torino (-3%) e Firenze (-6%), ma niente se confrontato a Bologna con un calo del 38% e Napoli (-47%). Secondo Luke Brucato, Chief Strategy Officer di Immobiliare.it Insights, «studenti universitari e giovani lavoratori fuori sede mostrano una crescente propensione a spostarsi verso aree periferiche o ben collegate alle grandi città, alla ricerca di soluzioni abitative più accessibili, non solo in termini di canone per posto letto ma anche rispetto al costo complessivo dell'immobile». E se a livello nazionale, la domanda si mantiene complessivamente stabile, c'è «una crescita nel volume degli annunci contattati». E dunque, spiega, «è plausibile attendersi, nel medio periodo, una stabilizzazione dei prezzi, che tradizionalmente reagiscono con maggiore ritardo ai cambiamenti di scenario». Tradotto: Milano resterà cara, ma la crescita forsennata degli ultimi anni potrebbe rallentare, lasciando un po' di respiro a chi cerca casa.
Nonostante i prezzi da capogiro, Milano infatti resta continua a esercitare un fascino irresistibili sugli studenti e giovani professionisti: polo universitario di eccellenza, capitale del lavoro, città più internazionale del paese. Allo stesso tempo però diventa sempre più selettiva e chi non riesce sostenere i costi guarda altrove, magari in altre città italiane o all'estero. E infatti i dati di HousingAnywhere mostrano che i giovani italiani che partono puntano soprattutto a Barcellona (13,7%) e Berlino (13%) città vivaci e internazionali e spesso anche più accessibili rispetto a Milano.
Se confrontata infatti con le altre capitali europee la città resta sempre tra le big. È più cara di Praga e Francoforte dove una stanza costa 700 euro scarsi, anche se resta indietro rispetto alle città olandesi come Amsterdam che tocca quasi i mille euro al mese (969 per l'esattezza), l'Aia (850 euro) e Rotterdam (825 euro). Meno cara anche rispetto alla Germania. A Monaco si spendono 820 euro per affittare una stanza, 800 a Amburgo e 799 a Colonia. Ma si sa che a Milano quartiere che vai, prezzi che trovi. E dunque quando si parla dei 700 e rotti euro al mese che servono in città per prendere una stanza in affitto si parla di una «media».
Entrando nel dettaglio dei quartieri il confronto con Germania e Olnada diventa ben diverso. Le zone d'oro in città sono Quadronno-Palestro-Guastalla dove una stanza non costa meno di 846 euro al mese, più del centro (839 euro) e Genova-Ticinese (830 euro). E per molti studenti resta solo un sogno.