Quindi, oggi...

Ora bombardano Ratzinger, goduria Soumahoro e Legnini: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le critiche postume alla rinuncia di Benedetto XVI, gli ambientalisti sgomberati e Alessia Lanza

Ora bombardano Ratzinger, goduria Soumahoro e Legnini: quindi, oggi...

- Sul caso Legnini, commissario alla ricostruzione del Sisma, ci sono due cose da dire. Primo: la ricostruzione non sta affatto andando a gonfie vele. Secondo: dal 2016 a oggi si sono susseguiti: Vasco Errani, Paola De Micheli, Pietro Farabollini, Giovanni Legnini. Solo uno di questi, il terzo, era un “tecnico”. Gli altri hanno l’unica qualità di essere di sinistra. Non mi sembra che il Pd si sia mai posto il problema, negli anni scorsi, di avere un cambio all’anno di commissari.

- Ecco la differenza tra l’Italia e la Germania: mentre noi discutiamo del sesso degli angeli ambientalisti, dalle parti di Berlino se ne fregano. Alcuni attivisti per il clima avevano presidiato il borgo di Lutzerath, nel Land del Nordreno-Vestfalia, per evitare che il colosso energetico RWE possa estrarre il carbone. Sapete che ha fatto la polizia? Li ha sgomberati, senza grandi complimenti. Perché il clima è importante, ma pure il benessere dell’uomo. E in questo momento di crisi del gas, purtroppo, ci serve pure il tanto odiato carbone.

- Alessia Lanza, tiktoker di professione, ha scritto un libro e per venderlo meglio in copertina ci si è fatta fotografare nuda. Merita, dunque perché no? Però oggi dice che da giovane la bollavano come “bella e stupida”, che aveva delle paranoie, delle ansie. Ma è mai possibile che ogni sacrosanto vip abbia o abbia avuto un qualche problema? Sentite: facciamo così. Se siete davvero straziati dalla vostra vita, facciamo a cambio. Venite qui a smanettare articoli ogni dì e io mi piglio i vostri hotel a 5 stelle. Sono disposto a soffrire di un po’ della vostra ansia in cambio.

- Il capo della Nato, Jens Stoltenberg, confessa: avevamo un po’ di scorte di armi, ma le abbiamo finite per darle all’Ucraina. Il che ci fa onore, ma anche un po’ timore. Forse è il caso di aumentare gli stock se non vogliamo trovarci in un mare di guai (per non dire di peggio).

- Giovanni Legnini spegne le polemiche sullo spoil system. Mentre il Pd sbraita, lui dice: “È legittimo che il governo faccia le sue scelte”. Fine. Punto. Raus. Kaputt?

- Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla Regione Lazio, accoppa politicamente i suoi detrattori. Questo è un bel colpo. A chi gli rinfaccia la condanna per spaccio e la galera, dice: “E cosa dovremmo pensare allora di Eugenio Scalfari, che in gioventù era stato un fervente fascista?”. Chapeau.

- Lo psicodramma della sinistra su Soumahoro mi fa morire. Di goduria, intendo. “Penso che Abou debba riflettere bene su se stesso e su come ha gestito questa vicenda”, dice Bonelli. “Non si risponde alle contestazioni dopo due mesi”. Giorgia Meloni un suicidio collettivo della sinistra così non avrebbe potuto chiederlo nemmeno al genio della lampada.

- È iniziato il bombardamento a Benedetto XVI. Dopo la sua morte, si è aperto non solo il fronte dei tradizionalisti contrari a Bergoglio (vedi le rivelazioni di Georg Gaenswein), ma anche quello di chi non ha mai accettato le dimissioni del papa emerito. A dirlo chiaro e tondo, oggi, è Gerhard Ludwig Mueller, nominato da Ratzinger, considerato un conservatore ma che non si è mai chiaramente schierato con Francesco. Dice: le dimissioni non possono “diventare una regola perché, con grande rispetto per Joseph Ratzinger” la “sua decisione non è stata studiata chiaramente e dogmaticamente e canonisticamente”. Muller critica non solo l’addio, ma anche la decisione di mantenere l’abito bianco e il titolo di papa emerito. “Non lo posso accettare”, è “falso teologicamente”. Hanno aspettato 10 anni.

Ma ora la Chiesa è in piena tempesta.

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