
Bagarre in consiglio comunale su un ordine del giorno sul conflitto israeliano-palestinese. Mentre in Italia si protestava, più o meno civilmente, nel giorno dello sciopero generale che ha visto manifestare migliaia di persone, al consiglio comunale di Palermo si discuteva di un ordine del giorno sul genocidio di Gaza. In realtà, la seduta aveva come ordine del giorno i debiti fuori bilancio, ma i gruppi di minoranza hanno richiesto la trattazione di un ordine del giorno che condanna il genocidio, un fuori programma che anziché discutere i temi economici previsti avrebbe dovuto trattare l'argomento guerra. La notizia è stata ripresa da PalermoToday.it. Con l'ordine del giorno, firmato da Pd, M5s, Avs, Oso e gruppo misto, vengono condannate "le violazioni del diritto internazionale e il genocidio in atto nei confronti del popolo palestinese" con la richiesta al governo nazionale e all'Assemblea siciliana di riconoscere lo Stato palestinese, interrompendo le relazioni economiche, diplomatiche e militari con Israele", si legge nella motivazione. "Con i colleghi dell'opposizione - spiega Mariangela Di Gangi, consigliera comunale del Pd - abbiamo imposto la trattazione dell'ordine del giorno sulla Palestina, perché da troppo tempo il Consiglio rinviava il dibattito, perché, se non vi fosse stata l'unanimità, è come se Gaza avesse potuto aspettare. Così in segno di protesta abbiamo alzato le bandiere della Palestina. Il presidente ha chiuso lavori dell'Aula senza mettere in votazione l'ordine del giorno. Non molleremo, il prossimo Consiglio comunale dovrà ripartire da dove abbiamo chiuso oggi". Alla fine della seduta i consiglieri dell'opposizione in segno di protesta hanno sventolato le bandiere della Palestina. Per la consigliera comunale Giulai Argiroffi di Oso: "Siamo stati censurati"
"Modalità sbagliata"
Sull'argomento è intervenuto il capogruppo di FdI al consiglio comunale Giuseppe Milazzo: "Fratelli d'Italia è sensibile al tema, il governo Meloni sta seguendo quel che accade a Gaza con grande attenzione, ma non si può ridurre una discussione così importante a un ordine del giorno in una seduta che tratta debiti fuori bilancio". Alla protesta dei consiglieri di opposizione è arrivata la replica del presidente Giulio Tantillo che ha deciso di interrompere la seduta applicando quello che è il regolamento: "Ritengo che tutti siano liberi di esprimere il proprio pensiero, ma l'opposizione avrebbe potuto e dovuto secondo me chiedere una conferenza dei capigruppo per concordare la trattazione dell'ordine del giorno pro Palestina. Non ero a conoscenza di questo ordine del giorno e sono stato preso alla sprovvista. Se mi avessero informato prima avrei convocato io una conferenza dei capigruppo per mettere in discussione l'ordine del giorno.
Nelle condizioni che si sono venute a creare in Aula non potevo fare altro che chiudere la seduta. La situazione attuale di Gaza è un tema dibattuto a livello mondiale e merita di essere affrontato, ma nella giusta maniera".