
Gentile Signora Braghieri, vorrei darLe un piccolo spunto di riflessione partendo però da tre fermi presupposti: 1) Una donna non si deve toccare mai, neppure come un fiore; 2)Una donna quando dice no è sempre no; 3) Una donna deve essere libera di interrompere un rapporto sentimentale quando lo ritiene opportuno. Dati i tre presupposti Le vorrei chiedere se ha tra i suoi amici o semplici conoscenti qualche uomo che sta divorziando e se gli ha chiesto «come stai»? «Come sta andando»? Quando una coppia si separa l’uomo perde tutto: sentimentalmente (se ha dei figli), economicamente e infine socialmente tanto da rasentare l’indigenza e rischiare così il tracollo mentale e razionale. Non trova che sarebbe ora di ridare un po’ di dignità a tanti uomini e padri che nel rispetto della legge che tutela quella che una volta era la parte più debole vivono in condizioni di vera sofferenza economica, sociale ed emotiva? Chieda a qualsiasi uomo che si trovi in questa situazione attualmente (o ci sia passato)... e Le racconterà più di quanto io Le potrei scrivere in poche righe; trovo giusto che le donne lottino per la parità di genere e per le pari opportunità lavorative, ma è poi così sbagliato che lo richiedano anche gli uomini quando ci si separa? Cosa ne pensa? La ringrazio del tempo dedicato, una Vostra mano sul cuore di tanti uomini sofferenti sarebbe un bel regalo.
Cordialmente
Lorenzo
Caro Lorenzo, che la separazione sia una soluzione riservata a chi se la può permettere (economicamente) è un fatto tristemente noto. Quindi, ancora prima della situazione sulla quale ci chiama a riflettere, pensiamo all’incubo di chi è condannato a convivere con il/la partner solo per mancanza di denaro. Nessuno dovrebbe rinunciare alla qualità della propria vita dopo il divorzio ma mi sento di rassicurarla in merito a un fatto: non sono più solo necessariamente gli uomini a doversi «svenare» per mantenere l’ex consorte. Conosco casi in cui, a fronte di un reddito superiore, sono le donne a dover andare economicamente incontro all’ex. E ci sono anche padri che non si occupano (malgrado la decisione del giudice) del mantenimento dei figli.