Per ultima, resiste Cristiana. Simbolo finale di una dinastia, gli Agnelli, che ha smarrito, nella cronaca feroce e imprevista, la sua fama esclusiva. Cristiana Brandolini d’Adda è la quinta figlia di Edoardo Agnelli e Virginia Bourbon del Monte di San Fuastino, prima di lei Clara, Gianni, Susanna, Maria Sole, scomparsa ieri, dopo di lei Giorgio, la cui vita e morte sono state avvolte da uno strano mistero, infine Umberto. Cristiana, è stata la più “piccola”, anche di statura, delle donne di casa Agnelli, a lei era affezionato l’Avvocato per il gusto della vita bella, mai sguaiata, il matrimonio con Brando Brandolini d’Adda, nobile veneziano, aveva aggiunto fascino e curiosità di Gianni, per l’eleganza del conte e sopratutto per i mocassini da smoking, con fiocco nero di gros grain, che il Brando calzava normalmente. Si erano conosciuti in una festa organizzata dalla sorella Clara, nella villa di Cortina d’Ampezzo. Susanna e Cristiana avevano lasciato Villar Perosa, la casa di Torino, al civico 26 di corso Matteotti, quella di “Vestivamo alla Marinara“, la villa La Capannina di Forte del Marmi, per trasferirsi a Roma e studiare arte. Soltanto Susanna ha avuto un ruolo pubblico, politico e istituzionale; Cristiana, Maria Sole (limitandosi alla presidenza della fondazione Agnelli) e Clara, secondo il maschilismo non soltanto sabaudo, sono rimaste in seconda fila, la personalità forte del senatore prima e, negli anni più vicini, di Gianni, non consentivano spazio agli altri componenti della famiglia, compreso Umberto.
Nella Basilica di San Bartolomeo,sull’Isola Tiberina, la coppia andò a nozze nel ‘47, Gianni organizzò il ricevimento nella casa di Trastevere. La stessa Cristiana, divenuta contessa di Valmareno, confessò che quell’epoca, per gli Agnelli e le altre famiglie facoltose italiane, non era delle più serene: «Era un brutto momento per l’Italia, con i comunisti. Dovevamo nasconderci, ogni tanto». Cristiana evitò dunque Roma e Venezia, scelse la campagna friulana, nella tenuta dei Brandolini, a Vistorta, la villa del Settecento, magnifica, era rimasta chiusa da alcuni decenni, investirono moltissimo per riattare e arredare la dimora con l’intervento di Renzo Mongiardino, geniale architetto di interni. A Vistorta si andava in treno e auto, la contessa, a differenza del fratello Gianni, aveva paura di elicotteri e aerei, al massimo si concedeva il Parigi-Londra sotto la Manica.
La cascina friulana era un’azienda agricola, si coltivavano cereali, bachi da seta (fu questo l’originario lavoro, nell’Ottocento, degli Agnelli). La casa di Parigi, un affascinante edificio sulla Rive Gauche, dove i Brandolini si trasferirono nel 1968, proprio durante il maggio rivoluzionario lungo le strade di Francia, come Palazzo Giustiniani di Venezia, sono stati i luoghi di altre fotografie emblematiche, Cristiana immortalata dall’inglese Cecil Beaton e dal tedesco Horst P.Horst in opachi e misteriosi scatti in bianco e nero. Album di un tempo fuggito.
La contessa Cristiana Brandolini ha avuto quattro figli, Tiberto Rodrigo “Ruy”, Leonello, Nuno, Brandino; il primo, Tiberto, ha preso il posto di Andrea Agnelli all’interno di Exor ed è un importante amministratore della famiglia. La stessa che Priscilla Rattazzi, figlia di Susanna, ha raccolto in un meraviglioso libro fotografico, non in vendita, soltanto didascalie dei famigliari e data dello scatto. In una fotografia si vedono le quattro sorelle, Susanna, Clara, Maria Sole e Cristiana, appoggiate, ognuna, a una bricola di un canale veneziano; Susanna e Clara abbracciano il palo, Maria Sole si appoggia appena, mentre Cristiana, la prima della fila, ha una vanitosa posa cinematografica, appoggiata alla bricola, come una diva del cinema muto. In un’altra immagine, Cristiana sta su un bianco divano della casa veneziana, di fianco un telecomando d’epoca (la foto è del ‘78), lei spunta con la testa da un telo da bagno che l’avvolge tutta, calza degli zoccoli Scholl e il cane, di improbabile nome Cucuruzza, gioca accanto al suo volto.