
Ritengo che la bellissima lettera di Luca Coomolli ci possa far riflettere molto amaramente sul fatto che ormai ci stupiamo della normalità. Capite che se dobbiamo scoprire da una lettera che la stima reciproca sia alla base di una relazione allora siamo decisamente in grave pericolo? Abbiamo il toccato il fondo e stiamo scavando. Siamo talmente sprofondati in relazioni stravaganti ed effimere che leggere di qualcuno che continua a considerare la propria moglie la più bella del mondo proprio come la prima volta che la incontrò, che divide le donne tra la moglie e tutto il resto del mondo senza lasciarsi trascinare dalla noia e dall’istinto animalesco ci lascia a bocca aperta. Potremmo chiamarlo «l’elogio della normalità». Infine vorrei sottolineare che anche io nelle lettere ai giornali mi firmo sempre con nome e cognome. Anche questo fatto, che ritengo rientri nella norma, ci stupisce a furia di vedere lettere vergate con iniziali o nickname e questo fatto rivela che si vergognino chiaramente della propria opinione.
Veronica de’ Ubertiis
Cara Veronica, ha ragione a stupirsi del fatto che ci si stupisca. Ma la frustrante verità è che Luca Coomolli è oggettivamente un’eccezione. Pensi anche solo ai cellulari della maggior parte dei mariti, ai social, ai fondi e ai doppi fondi delle piattaforme di messaggistica... La vera ansia, oggi, è quella di rimanere chiusi in un rapporto, di rischiare di perdersi qualcosa, di non essere raggiunti in ogni modo e in qualsiasi momento dalle infinite possibilità che ci sono là fuori e che oggi sono a portata di clic. Per tacere della facilità con cui si fanno cadere in disuso i rapporti. Perché nessuno si occupa più della loro manutenzione, perché nessuno si sforza di cercare il bello e il buono in ciò che gli sta davanti. E d’altra parte perché perdere tempo ad accudire e ad aggiustare e a reinventarsi quello che già si ha se le chance ci arrivano direttamente su un display mentre ce ne stiamo sdraiati sul divano, magari proprio accanto a nostra moglie o a nostro marito ignari? Perché poi c’è pure la questione del rispetto, altro grande tema...