Scandalo Qatar, indagata pure la vicepresidente del Parlamento Ue

Anche la vice presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, coinvolta nell'inchieste per presunte mazzette dal Qatar. Perquisita la sua abitazione

Scandalo Qatar, indagata pure la vicepresidente del Parlamento Ue

L'inchiesta per sospetta corruzione dal Qatar si allarga. E tra i nomi delle persone coinvolte ne spunta anche uno particolarmente altisonante: quello della vice presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili. L'esponente politica di origini greche, secondo quanto riferisce il quotidiano Le Soir, è stata fermata e interrogata nel pomeriggio. Non solo. Sempre stando a quanto si apprende, l'abitazione della donna è stata perquisita nell'ambito dell'indagine condotta dalla procura federale belga per un presunto caso di corruzione e riciclaggio di denaro all'interno del Parlamento Ue.

Sotto la lente degli investigatori, sospette mazzette arrivate da un Paese del Golfo per tentare - secondo l'accusa - di influenzare le decisioni politiche ed economiche di Strasburgo. Le recenti notizie sulla vice presidente Eva Kaili si aggiungono a quelle sul suo compagno, ex assistente parlamentare dell'ex eurodeputato di S&d, Antonio Panzeri. "Entrambi sono indagati per corruzione", scrive il quotidiano belga Le Soir. Anche il nome dello stesso Panzeri risulta tra quello degli indagati.

"La casa della socialdemocratica greca Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo, è stata perquisita. Il suo compagno è stato intercettato al mattino", informano fonti della stampa belga. Sempre secondo le stesse fonti, gli inquirenti avrebbero posto l'attenzione anche sull'incontro che l'esponente politica del Movimento Socialista Panellenico aveva avuto - lo scorso 1° novembre - con il ministro qatarino del lavoro, Al Marri. Nel meeting, come i due interlocutori avevano fatto sapere su Twitter, si era parlato dei rapporti tra Qatar e Unione Europea.

La procura federale belga sospetta che i presunti tentativi di corruzione avessero tra gli obiettivi anche quello di difendere la legittimità dei Mondiali di Calcio del Qatar dalle accuse di violazione di diritti umani e dei diritti dei lavoratori, sottolineando i presunti progressi della monarchia qatariota.

Maggiori dettagli sulla vicenda emergeranno probabilmente dall'esito delle perquisizioni eseguite dalle autorità belghe. Sarebbero 16 le abitazioni perquisite, con il sequestro di apparecchiature telefoniche e informatiche.

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