Un istituto scolastico del quartiere San Rocco di Monza - periferia cittadina, in altri tempi suburbia degli immigrati meridionali - ha segnato un record nazionale. E non è detto che la parola «record» abbia una valenza positiva. È partita una classe di Prima media in cui tutti i componenti sono di origine straniera. Le loro famiglie arrivano da Egitto, Marocco, Pakistan La scuola, non è un caso, si chiama «Koinè».
I bambini si sentono italiani, le loro famiglie non parlano la nostra lingua, non hanno mai fatto nemmeno il tentativo di integrarsi, la loro cultura rimane quella araba e le insegnanti monzesi sono tronfie della propria inclusività. Fino a quando anche loro saranno sostituite dagli Ulema.
La sostituzione etnica, naturalmente, non esiste. È solo una falsa percezione della destra nazionalista e salviniana, che peraltro le scuole medie non le ha neanche fatte... Però è indubbio che adesso, dopo che ci siamo battuti così tanto per conservare il crocifisso nelle aule, sarà difficile mantenere nelle scuole le recite religiose, la festa di Ognissanti e il prosciutto nel menu della mensa. Dal sogno multiculturale all'etnia unica. La loro.
Domanda: ma una classe di soli stranieri è l'ultimo
passo verso la koinè o il primo verso l'emarginazione?Lo diciamo con un pensierino da Prima media: l'impressione è che noi italiani non siamo riusciti a integrare loro, e ci dispiace. Ma loro stanno integrando noi benissimo.
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