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"Nel reggiseno...". Quell'accusa per inchiodare Ilaria De Rosa

La 23enne di Treviso si trova in carcere a Jeddah dallo scorso 4 maggio e lunedì ha incontrato il console generale Leonardo Maria Costa

"Nel reggiseno". Quell'accusa per inchiodare Ilaria De Rosa

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Sono trascorse quasi tre settimane dall’arresto di Ilaria De Rosa in Arabia Saudita, a Jeddah. L’hostess di Treviso lunedì ha ricevuto la visita del console generale Leonardo Maria Costa, che ha subito rassicurato i cari della ventitreenne: “Ilaria sta bene”. Ma arrivano importanti aggiornamenti sulla natura dell’accusa nei confronti della giovane: lo scorso 4 maggio sono scattate le manette per detenzione e traffico di droga. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, le autorità avrebbero trovato uno spinello nel reggiseno dell’italiana durante una festa con gli amici tunisini in spiaggia.

L’accusa contro Ilaria De Rosa

Un’accusa molto grave per la giurisdizione dello Stato arabo, che se confermata complicherebbe la trattativa. Il ministero degli Esteri preferisce tenere il massimo riserbo. Ma secondo la madre di Ilaria De Rosa, Marisa Bion, si tratterebbe di un errore: “Mia figlia non si è mai drogata, sicuramente quello spinello non era suo, conosce bene le leggi severissime dell’Arabia Saudita”. La donna ha sottolineato che, come tutti i colleghi che lavorano in aereo, viene monitorata dalla sua compagnia di volo, la lituana Avion Express. “Le fanno una specie di antidoping, è sempre stata regolare”, le parole della madre della hostess. Sulla stessa lunghezza d’onda i vicini di casa: "È in gamba, abituata a stare in giro per il mondo e a viaggiare c’è sicuramente un errore, sono sicura che tornerà presto".

L’incontro con il console

Come anticipato, Ilaria De Rosa lunedì ha avuto la possibilità di incontrare il console generale d’Italia a Jeddah, anche grazie alle eccellenti relazioni del ministro Antonio Tajani con le autorità saudite e alla collaborazione tra le due ambasciate. I due hanno potuto scambiare qualche parola in un ufficio amministrativo del carcere e la ventitreenne ha ricostruito quanto accaduto quella sera del 4 maggio. Dopo aver scoperto di essere stata arrestata solo una volta in caserma, la giovane ha spiegato di essere stata interrogata – in inglese – dopo cinque giorni, contestando ogni tipo di addebito circa consumo o detenzione di sostanze stupefacenti, nonché qualsiasi consumo di bevande alcoliche. La hostess ha inoltre rimarcato di aver firmato, al termine dell’interrogatorio, un non precisato documento in arabo di cui però ignorava il contenuto.

Fortunatamente Ilaria è in buone condizioni, ha confermato l’autorità nostrana, ed è stato firmato il mandato che garantirebbe la difesa di avvocati locali consigliati dal consolato.

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