"Tecnologia ormai radicata con effetti già concreti"

Per Della Vecchia, Pagani e Tamma non sostituisce l’uomo ma ne trasforma le mansioni

"Tecnologia ormai radicata con effetti già concreti"
00:00 00:00

Non è più una suggestione, né un orizzonte lontano. L'intelligenza artificiale è una tecnologia già radicata nei processi produttivi, nei piani industriali e persino nei servizi. Con conseguenze concrete. La via italiana all'algoritmo passa dalle scelte e dagli investimenti che i top player dell'industria e dell'innovazione stanno attuando, come emerso ieri all'evento organizzato a Milano da Il Giornale in collaborazione con il settimanale economico Moneta. In una tavola rotonda dedicata alla «Via italiana alla macchina intelligente», tavola alla quale hanno partecipato Amato Della Vecchia (responsabile Digital Innovation e Customer Experience di Poste Italiane), Dario Pagani (responsabile Digital & Information Technology di Eni e ceo di Eniquantic) e Pier Paolo Tamma (chief digital officer di Pirelli) si è parlato proprio di come le aziende leader stiano utilizzando l'intelligenza artificiale per generare valore. «In Pirelli ci lavoriamo da anni, ad esempio con il virtual compounder, che individua le migliori mescole di materiali per raggiungere specifiche prestazioni degli pneumatici. Abbiamo poi sviluppato il Cyber Tyre, l'unica tecnologia al mondo capace di far dialogare gli pneumatici con l'elettronica di gestione della dinamica del veicolo e di rilevare lo stato delle infrastrutture stradali», ha spiegato Tamma rispondendendo alle domande poste dal vicedirettore del Giornale e direttore di Moneta, Osvaldo De Paolini. «Da noi ha proseguito l'IA non sostituisce l'uomo, ma ne trasforma il ruolo verso mansioni più qualificate». Un concetto ripreso anche da Della Vecchia, il quale ha spiegato come Poste Italiane stia adottando l'innovazione senza rinunciare alla componente umana. «La nostra scelta di non chiudere gli sportelli fisici è strategica e va oltre alle valutazioni contabili. Il contatto personale ha ancora ruolo centrale e la tecnologia viene poi in supporto per offrire un servizio migliore, improntato all'omnicanalità». Per tenere la rotta, l'azienda si è data anche un codice etico «fondato su integrità, trasparenza, inclusività». Valori che anche Eni declina in una tensione innovativa già tradottasi nella straordinaria potenza di calcolo del supercomputer HPC6 che ora, ha spiegato Pagani, «supporterà un'ulteriore fase di accelerazione del processo di trasformazione del gruppo Eni per individuare soluzioni innovative, scalabili ed economicamente sostenibili legate alla transizione energetica».

Il gruppo, ha aggiunto il manager, «crede che il supercalcolo possa accelerare lo sviluppo dell'IA, ulteriore tassello del percorso di digitalizzazione che sta dando già un importante contributo allo sviluppo delle energie del futuro».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica