Tossina cancerogena nel pepe nero: il ministero della Salute richiama numerosi lotti

Allerta di Coop, Gigante, Iper e In's: ecco come individuare le confezioni contaminate

Tossina cancerogena nel pepe nero: il ministero della Salute richiama numerosi lotti
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Diramato un allarme per rischio sanitario da parte dell'azienda Ubena Alimentari, che ha richiesto il ritiro dai supermercati (qui) di alcuni lotti di pepe nero. L'avviso è stato poi riproposto dal ministero della Salute e dalle varie catene di distribuzione che trattano il marchio, come Il Gigante, Coop e Iper.

A quanto pare a motivare il ritiro è la presenza di aflatossina B1 all'interno del prodotto. L'avviso è stato diffuso in tutta Italia, e l'invito è naturalmente quello di non consumare i lotti indicati. Ubena ha provveduto a presentare ben due richiami. Stando a quanto riferito, il primo richiamo risale allo scorso 12 giugno. Ubena ha indicato alcune confezioni di pepe nero in vasetti da 22 grammi, dunque la variante piccola. Il pepe nero macinato risultava infatti contaminato da aflatossina B1, una sostanza prodotta da una micotossina del genere aspergillus. Dagli esami condotti su campione sono emerse quantità superiori ai limiti imposti per legge, ossia più di 10 milionesimi di grammo per chilo.

Pepe Ubena

Un secondo richiamo è stato poi diramato per alcune confezioni distribuite nei discount In's. Il marchio che figura nella confezione è Premiati Sapori.

Nella scheda di richiamo si legge che il lotto di produzione è LF4032BA, di Ubena Alimentari Srl. La data di scadenza riportata sulla confezione è 29/02/2028. Come motivo di richiamo figura la dicitura: "Rischio per la salute dei consumatori per presenza di Aflatossina B1 superiore ai minimi di legge consentiti (10 µg/kg)". L'invito è quello di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita. Altri lotti richiamati sono: LF4012BC, LF4012AC, LF4012AA, LF4012AB, LF4012BD, LF4015AB, LF4015BC, LF4015AA, LF4015AC, LF4025AA e LF4025BA. In questo caso la data di scadenza è 31/01/2028.

Si ricorda che

l'aflatossina B1 è una tossina potenzialmente cancerogena e la sua presenza all'interno degli alimenti deve essere minima. Questo genere di contaminante si trova sui derivati dei cereali, oppure sulla frutta secca.

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