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"Troppo imbarazzante...". Così la sinistra ha cancellato il raid femminista contro Pro Vita

Nella notte, secondo quanto documentato dalla onlus Pro Vita e Famiglia, il servizio decoro urbano di Roma ha rimosso le testimonianze dell'assalto transfemminista. La reazione dei prolife

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Insulti, minacce e scritte intimidatorie sono spariti con un colpo di vernice. Una passata di pennello li ha cancellati nottetempo, nascondendo così la scomoda testimonianza di quel raid compiuto contro la onlus Pro Vita e Famiglia durante la manifestazione del 25 novembre scorso. Così, stamani, gli attivisti dell'associazione hanno ritrovato le loro serrande ritinteggiate - secondo quanto riportato - dal servizio decoro urbano del Comune di Roma, senza preavviso. La particolare solerzia con cui si è provveduto a ripulire l'edificio, facendo sparire le conseguenze dell'attacco transfemminista, ha insospettito gli esponenti di Pro Vita, che sui social hanno reagito in modo polemico.

"Questa mattina ci siamo recati alla sede di ProVitaFamiglia per scattare delle foto più precise degli insulti e delle volgarità con cui le femministe hanno imbrattato le nostre serrande, e con nostra grande sorpresa abbiamo trovato tutto cancellato dal servizio decoro urbano del Comune di Roma, che senza nemmeno avvisarci ha passato alcune mani di vernice, peraltro con una tinta del tutto incompatibile col colore del palazzo", hanno raccontato gli attivisti sui canali social della Onlus. Poi l'ulteriore e piccata considerazione sull'atteggiamento del Campidoglio.

"Evidentemente, qualcuno che al Comune di Roma non ha ancora trovato il tempo di esprimere una sola parola di solidarietà per gli attacchi che abbiamo subito ha ritenuto troppo imbarazzante il corpo del reato, e si è affrettato a nascondere tutto sotto al tappeto", si legge nel messaggio rilanciato sul web dal portavoce di Pro Vita e Famiglia, Jacopo Coghe. Nelle ore successive al raid, infatti, dall'area progressista non si erano udite prese di distanze o condanne rispetto alle modalità violente e alle minacce espresse dai manifestanti in quell'assalto. Sulle serrande dell'edificio che ospita gli uffici della onlus erano state tracciate gravi intimidazioni, rivendicate poi da uno dei collettivi presenti all'evento di piazza.

"Potete provare a ripulire alla bene e meglio le nostre serrande, ma questo non vi ripulirà la coscienza sporca", hanno reagito stamani gli attivisti della onlus Pro Vita, che ancora attendono solidarietà da parte di quella sinistra che aveva manifestato accanto ai violenti. Nelle scorse ore, diversamente, l'associazione aveva ricevuto la visita di alcuni esponenti del centrodestra e in particolare di Fratelli d'Italia, che avevano portato il loro sostegno agli attivisti prolife dopo gli atti vandalici dei giorni precedenti.

Sulla vicenda era intervenuta anche Giorgia Meloni con un post nel quale aveva chiesto a Pd e Cinque Stelle di rompere il silenzio e condannare fermamente quanto accaduto.

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