
Una tragedia ha colpito la comunità di Gravellona Toce, nel Verbano-Cusio-Ossola. Un violento incidente avvenuto lungo il tratto fiorentino dell’Autostrada A1 tra Firenzuola e Badia, ha spezzato la vita di quattro membri della famiglia Visconti. La loro Fiat Panda è stata tamponata da un Tir per cause ancora in fase di accertamento.
Le vittime
A perdere la vita sono stati Mauro Visconti, 69 anni, originario di Verbania; la compagna Nydia Zoila Albuquerque Basulto, 65 anni, peruviana, e la figlia Carla Stephany Visconti, 39 anni, nata in Perù ma cresciuta in Italia. Con loro è morto anche il cane di famiglia e la nipotina di 4 anni Summer.
La morte della piccola Summer
La piccola era stata trasportata d’urgenza all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove le sue condizioni sono apparse subito critiche. Giovedì 16 luglio, nel primo pomeriggio, i medici hanno confermato la morte cerebrale, accertata attraverso il protocollo previsto per legge che si è concluso dopo sei ore senza alcun segnale di attività cerebrale. Solo al termine di questo iter è stato possibile dichiararne ufficialmente il decesso. A bordo dell’auto viaggiava anche la mamma Silvana Visconti, 37 anni ricoverata in gravissime condizioni: al Policlinico Careggi di Firenze. Sta anche lei lottando tra la vita e la morte.
La dinamica
Secondo le prime ricostruzioni, l’utilitaria si sarebbe fermata improvvisamente sulla corsia di marcia. Alcune auto sarebbero riuscite a evitarla, ma il Tir che sopraggiungeva non ha potuto fare altrettanto, travolgendola in pieno.
Chi erano
La famiglia Visconti era ben conosciuta a Gravellona Toce, dove risiedeva in via Stampa, nei pressi della clinica Garofalo. Mauro Visconti aveva lavorato per il Comune di Omegna in vari ruoli, mentre la compagna era impiegata in una casa di riposo a Verbania. La figlia Silvana proseguiva la tradizione familiare, lavorando come operatrice socio sanitaria.
Il cordoglio della comunità
"Una tragedia sconvolgente", ha dichiarato all’ANSA il sindaco di Gravellona Toce, Gianni Morandi, ricordando l’incontro con una delle vittime pochi giorni fa. "Mi aveva riconosciuto come sindaco e ci eravamo messi a parlare: viveva nella stessa casa in cui ero cresciuto. È una coincidenza che oggi assume un sapore amaro. Ho chiesto di essere messo subito in contatto con i parenti per capire come possiamo aiutare. Ora la priorità è la donna e la bambina sopravvissute. Per loro ci siamo. Verrà proclamato un giorno di lutto cittadino".
La comunità si stringe attorno ai
familiari rimasti, in attesa di notizie dai due ospedali dove si trovano madre e figlia. Un’intera città piange la perdita di una famiglia che, come ha detto il sindaco, stava costruendo una vita serena.