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"A piedi coi malati in braccio" . Scatta l'allarme a Venezia

La città lagunare disastrata dalla bassa marea nei giorni del Carnevale. Alcuni canali sono impraticabili e i sanitari del 118 sono costretti a trasportare i pazienti in braccio. L'allarme: "A rischio la navigabilità dei canali"

"A piedi coi malati in braccio" . Scatta l'allarme a Venezia
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Gondole arenate nella fanghiglia, disagi per le idroambulanze e rii completamente svuotati. È la fotografia insolita di Venezia disastrata dalla bassa marea nei giorni in cui si celebra il Carnevale. "I nostri operatori sono spesso costretti a fermare i mezzi a distanza rispetto al punto di destinazione del paziente e a proseguire a piedi", racconta il primario del Suem 118 Paolo Rosi al Corriere.it. Tra sabato e martedì, proprio quando la laguna sarà invasa dai turisti, il livello dell'acqua potrebbe calare ulteriormente, mettendo a rischio la navigabilità di molti canali.

Le cause della bassa marea a Venezia

Venezia - bassa marea 1

Il fenomeno della bassa marea a Venezia si verifica ogni anno, tra i mesi di gennaio e febbraio, per via di un insieme di fattori che riguardano anche l'alta pressione e l'assenza di precipitazioni. Il Centro previsioni del Comune ha stimato che il ciclo attualmente in corso durerà fino al prossimo venerdì. Un'anomalia rispetto all'andamento ordinario che dunque rischia di mandare in tilt la circolazione dei mezzi di trasporto pubblico. "Non piove. - spiega al Corriere.it il responsabile del Centro maree del Comune di Venezia Alvise Papa - La siccità anticiclonica con l’alta pressione non fa crescere l’acqua. In più, le correnti provenienti dal nord impediscono lo sviluppo delle maree in Adriatico. Il prossimo fine settimana, tra l’altro, c’è anche la Luna piena, in cui le massime sono più alte e le minime più basse: di solito ci preoccupiamo per l’arrivo di acqua alta, in questo caso l’attenzione è puntata sul fenomeno opposto motivato appunto dalla minima astronomica con un livello del mare ben al di sotto della media".

L'emergenza per le idroambulanze

Venezia - bassa marea 2

La bassa marea rischia di compromettere anche il lavoro dei sanitari del Suem, costretti a destreggiarsi con le idroambulanze tra canali in secca della laguna. "Giornata difficile per le idroambulanze - si legge in un post del Suem -. Alla bassa marea, che richiede attenzione per evitare danni alla barca e a volte non consente di arrivare vicino al paziente, si è aggiunta una fitta nebbia". "Stiamo facendo fronte con difficoltà a una situazione ambientale che rende ancora più complessa la gestione dei soccorsi in laguna - precisa il primario del Suem 118, Paolo Rosi - in particolare nella città storica. I nostri operatori sono spesso costretti a fermare i mezzi a distanza rispetto al punto di destinazione e a proseguire a piedi, in molti casi con un paziente da trasportare a braccia. Garantiamo ogni soccorso, ma lo facciamo con un carico di difficoltà superiore".

Il rischio di navigabilità dei canali

Venezia - bassa marea 3

Le secche e i picchi di marea minima, che si verificano ad intervalli di due o tre ore, stanno ostacolando la circolazione dei mezzi nautici. Molte imbarcazioni finiscono per impantanarsi, altre impattano contro la riva dei canal. "Ci impieghiamo più tempo ad arrivare nelle zone periferiche distanti dalle pompe della rete idranti. In generale con la bassa marea, - racconta Alessandro Scarpa il responsabile mezzi nautici della sede veneziana dei vigili del fuoco - è più facile urtare sui fondali e infatti in questi giorni abbiamo avuto problemi alle eliche, poi sostituite o sistemate. Ben inteso, il servizio è garantito, ma servono misure alternative, ad esempio in zona Toletta e a Ca’ Pesaro, e più attenzione. A scopo precauzionale nelle rimesse lagunari abbiamo girato tutte le barche con la prua verso l’interno, in modo che le eliche dietro, nella parte più bassa della barca, stiano verso l’esterno, dove l’acqua è più alta".

I disagi

Venezia - bassa marea 4

Oltre all'acqua bassa, in questi giorni anche la nebbia è più fitta. E se ne prossimi giorni non pioverà, così come da previsioni meteo, i disagi rischiano di aumentare. La soglia minima di sicurezza per la navigabilità dei canali è di 60 centimetri, con meno è impossibile e pericoloso anche solo spostarsi di qualche metro. "Sotto i 60 dobbiamo intervenire con un piano di frazionamenti e dirottamenti delle linee molto simile a quello dell’alta marea - dice il direttore della Mobilità lagunare, Gianluca Cuzzolin -.Vengono date indicazioni agli equipaggi di limitare la velocità nelle aree più interessate al fenomeno. Al raggiungimento della quota limite non è più possibile il transito in rio di Cannaregio: le linee interessate sono quelle del Giracittà 3, 4.1/4.2 e 5.1/5.

2, che subiscono modifiche".

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