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"Vi ascoltiamo". Il Pd accarezza ancora gli eco-vandali

I dem tendono la mano agli eco-attivisti: "Vi ascoltiamo". Ma su questi temi delicati la politica dovrebbe ascoltare gli esperti, non gli ambientalisti ideologizzati refrattari al dialogo

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"Questi ragazzi vanno ascoltati". Il Pd persevera e continua a coccolare gli ambientalisti d'assalto. Tende loro la mano, riconoscendo così la validità delle loro argomentazioni ideologiche sul clima. In un odierno evento al Senato, è stato il capogruppo Pd a palazzo Madama, Francesco Boccia, a tornare sulle proteste degli eco-attivisti, proprio all'indomani dell'ennesimo atto vandalico compiuto alla fontana di Trevi. L'esponente dem ha chiaramente condannato le forme incivili di contestazione (sarebbe stato strano il contrario), ma al contempo ha rassicurato a quei giovani l'ascolto del Pd.

"Lo scatto davanti alle telecamere di Nardella dà il senso di quello che tutti noi vogliamo, cittadini e politici: le opere d'arte non si rovinano", ha premesso Boccia. E ci mancherebbe: chiunque abbia sale in zucca prova un sussulto di indignazione di fronte a quegli imbrattamenti. Tuttavia questa condivisibile posizione ci sembra cozzare con la solidarietà espressa dai dem agli attivisti finiti a processo dopo il blitz a palazzo Madama. Fatta quella scontata premessa, il senatore Pd ha però aggiunto: "Al netto di alcune proteste che noi stessi abbiamo condannato, quando ci sono proteste che hanno l'obiettivo di attirare l'attenzione, ma che non fanno alcun danno, forse è il caso di chiedersi cosa chiedono questi ragazzi, che chiedono di non lasciare loro il mondo pessimo che abbiamo ereditato e che non abbiamo cambiato".

Più o meno, lo stesso concetto che aveva espresso Elly Schlein nelle scorse settimane. Riferendosi proprio alle contestazioni degli eco-vandali, la leader Pd aveva criticato il metodo ma non le motivazioni delle proteste. "Loro stanno solo chiedendo di ascoltare la scienza", aveva detto, dimenticando però che la scienza non ha un parere univoco sull'argomento. "Questi ragazzi vanno ascoltati, dopodiché, quando fanno un errore si condannano. Ai ragazzi diciamo: ci siamo, potete anche fermarvi perchè vi ascoltiamo", ha affermato oggi Boccia al Senato. Una posizione che tuttavia ci convince davvero poco e anzi ci sembra controproducente da un punto di vista politico.

Gli eco-attivisti hanno ovviamente il diritto di manifestare le loro idee (purché lo facciano rispettando la legge e gli altri), ma la politica dovrebbe riservarsi di ascoltare voci ben più qualificate per affrontare un tema così delicato. Un partito che ambisce a rappresentare la sinistra dovrebbe far riferimento non agli attivisti, ma ai professori, agli ingegneri, ai climatologi, agli scienziati e agli esperti. Facendo i conti anche con quegli studiosi che sollevano articolate obiezioni al pensiero unico sull'origine antropica di certi fenomeni.

La disponibilità all'ascolto degli attivisti green lascia invece il tempo che trova e sembra non tenere conto di un dato di cronaca: sinora, purtroppo, quei giovani hanno dimostrato una refrattarietà al dialogo e hanno piuttosto preferito ribadire una sola e inderogabile verità sul clima.

La loro.

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