
Ho avuto una storia d’amore, importantissima (per me), con un’ex collega, più giovane, durata circa un anno e mezzo. Alla mia quasi veneranda età (54 all’epoca), non credevo potesse capitarmi. Poi conosco Lei, trasferita da un’altra regione. Colleghi e basta, per qualche mese. Poi mi chiede di uscire. Con il senno di poi, ho capito che sono stato vittima di un comportamento che, riferito ai narcisisti, voi esperti definite «love bombing». Mi manda un sacco di messaggi, mi ricopre di attenzioni. Purtroppo, me ne innamoro, follemente. Nonostante mi accorga fin da subito della sua condotta particolare. Mi piace, talmente tanto da perdonarglielo e non riuscire a smettere di vederla. Lei continua a coccolarmi e ricoprirmi di attenzioni. Continua così per mesi, fino a quando le rivelo i miei sentimenti, pensando fossero ricambiati. Mi risponde: «Ah, non so, ci devo pensare...». Da quel momento mi sento costantemente «sotto esame», e faccio di tutto per compiacerla, sperando che alla fine dica di sì. Grosso errore. Lei per me è un Grande Amore, io per lei un passatempo. Il nostro rapporto prosegue così, né carne né pesce... Narcisa alterna momenti di tenerezza ad altri in cui descrive l’uomo ideale per lei, che mi assomiglia poco poco. A volte mi fa sentire un re, altre il bimbo meno dotato della classe. In più, nel frattempo, altri la corteggiano... Un giorno, mi dice che ha trovato lavoro in un’altra città e si trasferirà. Arriva il giorno dell’addio. Da allora, non si è fatta più sentire. E io ho fatto lo stesso. Per lei non ero niente. È passato un anno, e ci penso ancora. Supererò questa cosa. Ma dovrò farlo solo con la testa. Il cuore se l’è portato via lei, e non ce l’ho più.
D.M.
Caro D.M., temo di aver tranciato la sua storia d’amore peggio di come abbia fatto la sua ex, ma gli spazi me lo hanno imposto. Siccome però le righe omesse erano colme di altre torture che la Narcisa in questione le ha spavaldamente inflitto, credo di averle recise con un certo godimento. Non so come abbia sopportato quello che ha sopportato e mi dispiace che la sua agonia non sia ancora conclusa.
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