
I punti chiave
Dopo la morte di una donna di 82 anni a Fondi, in provincia di Latina, a causa del virus West Nile, nelle ultime ore si è registrato il secondo decesso nel Lazio: il paziente è un uomo di 77 anni morto all'alba di lunedì 28 luglio allo Spallanzani di Roma. Il paziente versava già in condizioni precarie avendo alcune patologie croniche oltre ad aver subìto un trapianto cardiaco. Nelle ultime ore è poi giunta la notizia di un terzo decesso causato dal virus in un anziano di 80 anni di Maddaloni (Caserta) la prima vittima in Campania. Anche in questo caso il paziente, ricoverato da venerdì all'ospedale di Caserta, era affetto da gravi patologie pregresse. All'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano è ricoverato per la stessa tipologia di infezione anche un altro anziano, sempre di Maddaloni.
La diffusione del virus
La febbre West Nile, come la Dengue ,"è una malattia provocata da un virus" veicolato da zanzare anche se "le dinamiche di diffusione sono diverse. Mentre per la Dengue il ciclo è uomo-zanzara tigre-uomo, per il West Nile i serbatoi sono gli uccelli e il vettore la zanzara comune che infetta l'uomo pungendolo": a spiegarlo all'AdnKronos è l'ex direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, oggi professore straordinario di Igiene all'università Vita-Salute San Raffaele. "In questo quadro, cornacchie e gabbiani in città potrebbero influire sull'epidemiologia di alcune malattie infettive, fra le quali il West Nile. Fortunatamente per ora nelle città non si riscontrano problemi e non è detto che accada mai".
Quale sarà l'evoluzione
Alla domanda di cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane estive, Rezza ha risposto sui social che i dati nazionali "non mostrano un eccesso di casi rispetto agli scorsi anni, ma si nota una estensione dei focolai che quest'anno, almeno per ora, sono più attivi in alcune zone al Centro-Sud (provincia di Latina, Anzio/Nettuno, provincia di Caserta) rispetto alla Pianura Padana. Le serie storiche degli ultimi anni mostrano un aumento dei casi in agosto e poi una tendenza alla diminuzione già a partire da settembre.
Non è una regola, ma è ciò che abbiamo costantemente osservato, e non è detto che possa essere rispettato (in meglio o in peggio) anche quest'estate, considerato i cambiamenti climatici e all'anticipo delle ondate di caldo".