In aula ci faremo le domande e ci daremo le risposte da soli

In aula ci faremo le domande e ci daremo le risposte da soli

Dov’èsparita la maggioranza provinciale che dovrebbe sostenere il presidente Alessandro Repetto? Sarà il caso di istituire un numero verde poiché se ne sono perse le tracce? Lo chiederò in una delle prossime interrogazioni al consiglio sperando di trovare qualcuno presente. Infatti, da luglio una ventina di mie pratiche sostano diligentemente in fila nell’ordine del giorno del consiglio provinciale, ma discuterle è ardua impresa: se non c’è un numero sufficiente di consiglieri la seduta viene sospesa, se le assenze persistono al secondo appello la seduta si chiude e tutto viene rinviato alla settimana successiva.
Così, ormai da tempo si procede a singhiozzo, nonostante i continui richiami alla presenza di Repetto, evidentemente ignorati dai suoi colleghi di coalizione. Gli assessori, con un perfetto “modulo a scalare”, mantengono strategicamente le loro “posizioni in campo”: quelli a fianco del presidente sempre presenti, gli altri più vicini all’uscita (quando vengono) si sfilano rapidamente. Nell’ultimo consiglio, prima di mandare di nuovo tutti a casa, sono rimasti solo un esponente della Margherita e uno dei Ds, mentre l’opposizione, arcistufa di essere snobbata, è restata fuori dall’aula per richiamare chi governa (e ha il compito di garantire la presenza) al senso di responsabilità. Così, nella sala ormai deserta e disertata, si è potuto ammirare un solo partito che, granitico, non ha tolto le tende. Erano i terribili Komunisti anti-americani e anti-tutto, i “Comandanti militanti” della trinariciuta Rifondazione che, come è noto, con quattro consiglieri indirizza modi, tempi e scelte: loro non “schiodano”, perché, pur essendo pacifisti, non rinunciano alla “guerriglia politica” in una maggioranza sfilacciata, soprattutto con le elezioni alle porte. Il centrosinistra quando vuole garantire la presenza in aula lo può fare, avendo purtroppo i numeri dalla sua parte, se ciò non avviene evidentemente ci sono altre imperscrutabili motivazioni, più di tipo “familiare”, nella Casa Comune della sinistra.
L’opposizione che pretende che una giunta troppo silente riferisca al consiglio ciò che fa (o che non fa), si trova di fronte a due alternative: non discutere di nulla o discutere in solitudine mentre gli addetti spengono le luci della sala.

Forse in quel caso saranno tutti presenti, anche per contraddire queste mie perplessità e dimostrare una compattezza di facciata, ma io sarò ben contento, perché avrò finalmente ottenuto, grazie a questo articolo, che ognuno possa svolgere il compito che gli è stato conferito: corrispondere al mandato ricevuto dai propri elettori.
Vice Capogruppo Forza Italia
in Provincia di Genova

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