La via Aurelia tra passato e futuro

La via Aurelia tra passato e futuro

Luisa Barberis

Un volume ed una mostra fotografica dedicati all’«Aurelia e le altre»: questi gli omaggi che gli autori Maurizio Maggiani, Massimo Quaini e Dino Biondi hanno regalato ieri, durante un convegno presso Casa Paganini, alla storica via che rappresenta l’asse portante della nostra regione. Il progetto si intitola «Aurelia e le altre» non solo per alludere alla storia della strada (la via attuale e tutte quelle che l’hanno preceduta o che la seguiranno nel tempo), ma anche perché riportare l’attenzione sull’Aurelia significa tornare ad osservarla e a riflettere su tutta la dimensione emozionale a cui questa ci riporta. Si è cercato quindi di rendere attraverso un volume un elenco di sensazioni, di immagini che la strada oggi propone: dalle più prevedibili e piacevoli alle più inattese.
L’Aurelia è oggi vittima di un sortilegio che impedisce di vederla, una strada prigioniera ma pur sempre di nobili origini, con una storia da raccontare e gioielli da mettere in mostra. Il tratto dell’Aurelia attuale non è figlio della Liguria ma nasce dal disegno imperiale di Napoleone come strada di prima classe per colegare Parigi con Napoli. Lasciata imcompiuta dai francesi, e completata dai piemontesi, ha soddisfatto per più di 150 anni le esigenze sempre nuove della Liguria e dei suoi turisti alla scoperta della riviera. L’intento di oggi è quello di far venire voglia ai liguri, e non solo, di visitare la strada esulando un po’ dall’uso limitativo che oggi se ne fa: percorso obbligato tra casa e lavoro o peggio Aurelia come unica alternativa all’autostrada. Innovativa quindi la proposta di pensare l’Aurelia come un caleidoscopio che scorre davanti agli occhi del viaggiatore un’infinità di immagini (dai curvoni a picco sul mare alle città costiere, dai tratti porticati, oggi zone di rappresentanza dei centri abitati, alle aree di periferia sede dei nodi commerciali). Il progetto di rendere l’Aurelia come la vetrina della Liguria è oggi promosso dalla Regione insieme con le Province e la Sovrintendenza. Gli interventi di recupero trovano conferma nelle parole di Fabio Morchio, assessore regionale alla cultura e Luigi Merlo, assessore ai trasporti, che si impegna nella valorizzazione della via non solo dal punto di vista del manto stradale ma da quello artistico ed emozionale. Della stessa opinione anche l’assessore regionale all’urbanistica Carlo Ruggeri che ha sottolineato come per riacquistare la dimensione paesistica dell’Aurelia sia necessario lavorare sulla stratificazione della viabilità. La storica strada si interseca con le attuali questioni dell’Aurelia bis: una nuova via di connessione con l’autostrada che assorbirebbe tutto il traffico pesante permettendo così alla vecchia via di essere percorsa solo da chi ha realmente intenzione di apprezzarne le bellezze.

Un’operazione necessaria ma che manca di finanziamenti. I costi potrebbero essere sostenuti solo aumentando lievemente il pedaggio autostradale: un sacrificio che verrebbe ripagato da una viabilità più scorrevole sull’Aurelia bis ed un percorso romantico su quella storica.

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