Cronaca locale

Gli ausiliari possono multare soltanto nelle strisce blu

Dopo la sentenza della Cassazione l’ordine ai dipendenti: «Controlli limitati alle zone a pagamento»

Gioia Locati

Sosta sul marciapiede? In doppia fila? Passaggio col rosso o, senza permesso, sulle corsie preferenziali? Il codice della strada dice no. Ma a farlo rispettare, il codice, deve essere il vigile e non l’ausiliario della sosta. In altre parole: gli ausiliari possono multare soltanto in caso di sosta irregolare all’interno di una zona a pagamento (strisce blu), tutte le altre contravvenzioni, vergate da loro, non hanno valore. A dirlo è una recente sentenza della Cassazione (n. 18186 del 18 agosto) che ha chiarito i compiti dei 184 ausiliari milanesi e degli ispettori delle aziende di trasporto pubblico, (entrambe le figure sono dipendenti Atm): «Qualora le violazioni consistano in condotte diverse dalla sosta, l’accertamento può essere compiuto dal personale ispettivo dell’azienda di trasporto pubblico ma non dagli ausiliari del traffico». Ha chiarito Vito Dattolico coordinatore dei giudici di pace milanesi: «L’ispettore dell’Atm ha gli stessi poteri di un agente di polizia in materia di circolazione stradale, può quindi multare l’auto che occupa i binari del tram o che passa senza permesso sulle corsie riservate. La competenza è più ristretta per l’ausiliario della sosta che può multare soltanto nelle zone a pagamento (strisce blu). Di fatto non può compilare verbali nemmeno se rileva irregolarità all’interno delle strisce gialle». Vuol dire via libera a una valanga di ricorsi e successivi annullamenti? «La sentenza della Cassazione non è legge - ha chiarito Dattolico - ma è un parametro molto preciso di riferimento. Indubbiamente, dopo questa sentenza bisognerà richiarire i compiti degli ausiliari. Ero stupito del fatto che potessero multare ad ampio spettro, è come se un investigatore privato, incaricato da un privato, avesse facoltà di arrestare qualcuno che ha commesso un reato».
Gli ausiliari della sosta chiedono chiarezza, soprattutto in vista della scadenza del contratto di servizio a novembre. «Non vogliamo essere informati a cose fatte - ha dichiarato Sabrina Scannavini della FaisaCisal -. Vorremmo sapere se finora, visto che esistiamo da otto anni, abbiamo lavorato nella legalità oppure no. Il primo ottobre ci è stato detto di fare accertamenti soltanto nelle aree di concessione (strisce blu). E poi? Da quella data i milanesi potranno dormire sonni tranquilli? Se così fosse per le casse del Comune si preannuncerebbero tempi grigi...». Non è finita. Gli ausiliari temono la figura dei pagliacci: «Agli occhi dei cittadini che cosa sembriamo? Ci abbiamo messo tanto a diventare credibili e adesso se vediamo un’auto sul marciapiede o in doppia fila dobbiamo far finta di niente?». Il vigile Roberto Miglio del Csa, coordinamento sindacale autonomo, propone: «Gli ausiliari della sosta andrebbero coordinati dai vigili che conoscono il territorio, e ricevono le segnalazioni, e li saprebbero indirizzare». Chi volesse fare ricorso può rivolgersi all’ufficio dei giudici di pace, via Francesco Sforza 23, dalle 9 alle 11.

O spedire per posta la richiesta con l’originale del verbale, entro 60 giorni dalla notifica.

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