Australia, una terra senza mafia né camorra. Ma con la 'Ndrangheta

Un libro tratto da una relazione di Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso in Irak nel 2005, descrive la presenza e i «codici» dei criminali calabresi dall'altra parte del mondo, dove invece sono assenti i loro «colleghi» siciliani e campani

C'è un rapporto stretto e diretto tra 'ndrangheta e continente australiano. È quanto emerge nell'ultimo libro, scritto a due mani da Enzo Ciconte e Vincenzo Macrì, «Australian 'ndrangheta. I codici di affiliazione e la missione di Nicola Calipari».
Nel libro, edito dalla Rubbettino editore, è stato raccolto materiale del tutto inedito della relazione finale consegnata da Calipari, il funzionario del Sismi morto in Irak nel 2005, al ministero dell'Interno, che consente di aprire uno squarcio sulla presenza della 'ndrangheta nel continente australiano.
In particolare, Vincenzo Macrì, della Direzione nazionale antimafia, delinea un quadro della presenza della 'ndrangheta in Australia, prima e dopo la missione di Calipari da cui, è scritto nella nota, «si comprende la straordinaria capacità di diffusione della mafia calabrese, anche rispetto alle "consorelle" italiane più famose, come mafia siciliana e camorra, che in Australia sono del tutto assenti».


Enzo Ciconte, presidente dell'Osservatorio tecnicoscientifico sulla sicurezza e la legalità della Regione Lazio, affronta una analisi dettagliata del materiale documentale allegato alla relazione di Nicola Calipari, e in particolare degli esemplari manoscritti di "codici" della 'ndrangheta rinvenuti dagli investigatori australiani nelle abitazioni di uomini d'onore calabresi.
Il volume, che contiene una testimonianza di Rosa Villecco Calipari, sarà presentato a Roma sabato alle 21 alla Festa democratica di Caracalla.

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