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Austria, in pasticceria si vendono dolci "nazi"

In una pasticceria austriaca si vendono dolci decorati con simboli nazisti. Un'associazione di sopravvissuti all'olocausto denuncia il proprietario, che risponde: "Non sono un nazista, accontento solo i clienti"

Austria, in pasticceria 
si vendono dolci "nazi"

Vienna - Una pasticceria austriaca a Maria Enzersdorf, località a 15 km da Vienna, nella Bassa Austria, la cui specialità erano le torte con design nazista, è stata denunciata per apologia di reato dal comitato dei sopravvissuti dell’ex campo di concentramento di Mauthausen. L’assortimento nostalgico della pasticceria è ricco: una torta col saluto nazista, una con il motto delle Ss ’Meine Ehre heisst Treuè (il mio onore si chiama fedeltà) e anche una torta con un bebè glassato in cima a una svastica.E poi ancora: torte con croci uncinate di zucchero, biscotti decorati con svastiche, pupazzi di pasta di mandorle che fanno il saluto nazista.

Il proprietario e pasticciere Manfred Klaschka, di 46 anni, esibisce un intero catalogo di foto di torte, naziste e non, al costo di 90 euro l’una. Klaschka dice di non sentirsi colpevole: "Otto anni fa sfornavo queste torte su ordinazione e poi sono rimaste nel catalogo", dichiara al tabloid Oesterreich. "Non sono un nazista, accontento soltanto i desideri individuali dei clienti: se uno viene e mi chiede una torta con Gheddafi, gliela faccio", ha aggiunto. "È esattamente questo modo di pensare che ci ha portato nel disastro 70 anni fa", protesta Willi Mernyi, presidente del comitato di Mauthausen. A scoprire la vergogna delle torte naziste, è stata una cliente che stava consumando un caffè nella pasticceria e ha subito informato il comitato di Mauthausen. Ora il caso è nelle mani della procura. I dolci incriminati non sono esposti in vetrina ma vengono proposti attraverso il sito internet della pasticceria, sottolinea il comitato austriaco di Mauthausen.

"Questo esempio, particolarmente odioso, mostra come si possa guadagnare grazie al nazismo, afferma il presidente del comitato, Willi Mernyi.

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