Roma - Di nuovo in campo contro le auto blu, il ministro Renato Brunetta. La novità è un disegno di legge che a settembre verrà proposto al Consiglio dei ministri e al Parlamento per definire una «nuova regola generale sull'utilizzo delle auto blu», al termine del monitoraggio sulle autovetture in dotazione alle Pubbliche amministrazioni. «Un'operazione di buona amministrazione che, pur intrapresa con qualche difficoltà, sta avendo un buon successo» ha dichiarato il ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione.
Il successo dell'operazione è evidenziato dalle «importanti new entry proprio degli ultimi giorni quali la presidenza della Repubblica, del Senato, della Camera e la Corte Costituzionale - ha sottolienato il ministro - che hanno risposto al nostro questionario in maniera esaustiva, aprendo la strada ad altri organi istituzionali. Mancano ancora alcuni organi, come il Consiglio superiore della magistratura e il ministero della Difesa. Auspico che anche questi organi rispondano come gli altri». Il monitoraggio (che rileva in particolare il numero di auto assegnate in uso esclusivo e non, il numero e la qualifica degli assegnatari delle auto come di quelle utilizzate per specifiche esigenze degli uffici, il numero degli autisti e addetti al parco auto, il costo comprensivo di carburante e il chilometraggio) è stato realizzato attraverso l'invio di un questionario online a 9.282 amministrazioni centrali e locali a cui hanno risposto amministrazioni che rappresentano il 78 per cento dei dipendenti, detentori del 65 per cento del parco auto Pa risultante al Pra (Pubblico registro automobilistico).
Il decalogo Dall’acquisto di utilitarie al car-sharing, cioè la condivisione della stessa vettura tra diverse amministrazioni. Sono due dei dieci punti su cui si basa la strategia di risparmio sulle auto blu, in cui è impegnato il ministro Brunetta. Nel decalogo presentato oggi dal ministro è infatti prevista una riduzione della cilindrata delle auto impiegate, attraverso la «previsione dell’estensione delle limitazioni per l’acquisto di autovetture superiori a 1400 cc», ed anche la diffusione di modelli di car sharing con o senza autista. L’obiettivo previsto è quello di raggiungere un risparmio di 2 miliardi in 3 anni.
I dati Secondo gli ultimi dati raccolti, il parco auto della Pa consta di 80mila autovetture tra cui: 5-6mila auto «blu blu» (di rappresentanza politico-istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amminstrazioni); 10-12mila auto «blu» (di servizio con autista a disposizione di dirigenti apicali); 60-65mila auto «grigie» (senza autista e a disposizione degli uffici per attività strettamente operativi).
Il tutto per una spesa di quattro miliardi di euro l'anno (uno per consumi, assicurazione, manutenzione e noleggi; due per il personale addetto e uno per le autovetture dedicate a servizi speciali e di vigilanza urbana, non comprese nel monitoraggio). Dal monitoraggio emerge quindi che la spesa media annuale è di circa 142mila euro per ogni auto «blu blu», di 92mila per ogni auto «blu» e di 18mila per quelle «grigie»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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