Auto blu, il Comune non scende: slitta (da luglio) il voto sui tagli

Sono tutti pronti al voto bipartisan. Almeno a parole, perché la mozione che chiede a sindaco e assessori di rinunciare all’auto blu è ancora nel cassetto. Dall’11 luglio, giorno in cui Davide Corritore (Lista Ferrante) insieme a un nutrito gruppo di colleghi del centrosinistra l’ha presentata al presidente del consiglio comunale. Ieri sembrava la giornata buona. Soprattutto dopo che domenica Alleanza nazionale, alla chiusura della sua festa in piazza Affari, aveva lanciato una proposta uguale uguale. E invece no. Non si vota. Tutto rimandato. La «castina» di Palazzo Marino si difende. E i privilegi rimangono.
Non per il sindaco Letizia Moratti che di auto usa quella sua. Sedici, allora, le vetture per vicesindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. Tutte in affitto per un conto totale di 145mila euro all’anno. Ovviamente esclusi autisti (stipendio più abbondanti straordinari) e carburante. Non si tratta, c’è da dirlo, di auto di lusso. Normali berline grigie di una nota casa francese. Dignitose e per nulla sfarzose. Tanto che «Pierino» Sgarbi, appena nominato, protestò. Chiedendo, in nome della valorizzazione dell’italian style, una più consona Maserati.
Una battuta, ma non troppo conoscendolo. Problema che potrebbe essere risolto se verrà accolta la richiesta di Corritore. Che ricorda come a Londra, dopo aver introdotto il ticket d’ingresso in città, «il sindaco Ken Livingstone e tutta la sua giunta decisero di rinunciare all’utilizzo delle auto di servizio al fine di dare l’esempio ai cittadini londinesi e incentivare, con il proprio comportamento, l’utilizzo dei mezzi pubblici». Facciano così anche la Moratti e gli assessori, chiedono con lui tra gli altri Pierfrancesco Majorino, Aldo Ugliano, Maurizio Baruffi, Basilio Rizzo. «Io ho la mia e uso la mia. Ho una macchina comodissima con un autista che pago io - lo sberleffo di Sgarbi -. Essendo particolarmente benestante, mi pago l’autista, mi pago la macchina e uso quella d’ufficio come scorta». Non sarà così se ai voti del centrosinistra cominceranno a unirsi quelli del centrodestra. «Nessuna contrarietà - assicura il capogruppo di An Carlo Fidanza - Potremmo (condizionale, ndr) anche votarla». Vedremo. Più che perplesso Franco De Angelis. «Mi sembra una richiesta ridicola - la boccia il repubblicano del gruppo misto -. Parliamo di auto blu, ma mi sembra più grave il fatto che si stia interrompendo il rapporto tra la gente e la democrazia rappresentativa». Non proprio soddisfatta anche Tiziana Maiolo: «Via le auto blu? Ma allora via a tutti. Anche le scorte a quelli che le hanno». Assolutamente d’accordo, invece, il verde Enrico Fedrighini. «Bisogna dare l’esempio ai cittadini». E le auto a disposizione dei consiglieri? Sì, perché anche i consiglieri hanno un parco a disposizione. «Riduciamo anche quelle. Conosco gente che per fare pochi metri per andare a una riunione per il ticket, usa l’auto. Assurdo». E allora? «Allora aumentiamo le bici blu».

Che per ora a disposizione del consiglio sono appena cinque. «Conosco molti dipendenti comunali che la utilizzerebbero. In tanti mi dicono che farebbero a meno di tante code nel traffico se ne avessero una a disposizione».

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