A metà del suo percorso, il programma di incentivi «scrappage» (letteralmente, rottamazione) varato nel mese di aprile dal Governo britannico, ha ottenuto l'importante risultato di abbattere del 25% le emissioni di CO2. Si è infatti passati da una media 179 grammi per chilometro di CO2 emessa dai veicoli rottamati a una media di 134 delle nuove auto, con una riduzione di ben 45 g/km. «Questo valore - affermano gli esperti di WhatGreenCar - va oltre le aspettative di riduzione, che erano all'inzio del programma di 30 g/km, e indica che nell'impiego reale dei nuovi veicoli immatricolati, per effetto delle minori emissioni e dei consumi più contenuti, ci sarà un beneficio quantificabile in 70 g/km di CO2 emessi in meno».
Il programma governativo, che prevede incentivi per un totale di 300 milioni di sterline (circa 350 milioni di euro), durerà fino al 28 febbraio 2010. Ha generato, tra il 23 aprile e il 9 agosto, un totale di 165.923 ordini per automobili e veicoli commerciali a basso impatto ambientale.
Il mercato dell'auto inglese è quello che, insieme alla Spagna (sempre in difficoltà), nei mesi scorsi ha sofferto di più. Ora, grazie al rafforzamento delle agevolazioni deciso a Londra, si è verificata un'inversione di tendenza: il Governo ha, infatti, lanciato un piano di incentivazione basato su un contributo statale di 1.000 euro, raddoppiato da un analogo contributo da parte delle case automobilistiche. I primi effetti si sono già palesati a giugno, anche se il segno è rimasto negativo (-15,7%) rispetto allo stesso mese del 2008. La flessione è stata comunque nettamente inferiore ai valori negativi registrati in precedenza e confermati dal bilancio del primo semestre 2009, chiuso con 924.955 immatricolazioni e un calo del 25,9%.
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