Laura Gigliotti
Davanti allingresso del Cnr automobili ibride che, come la Toyota Prius o la Lexus RX 400h, abbinano motori a benzina a motori elettrici, riducendo fortemente le emissioni. Non auto sperimentali, ma modelli prodotti in serie come quelle alimentate con i carburanti tradizionali. Forse potremo muoverci in macchina senza più sensi di colpa per leffetto serra, senza avvelenare l'ambiente con benzene e polveri sottili?
La soluzione ottimale, emersa nella quarta edizione di «H2Roma», è lauto a idrogeno. «Parlare di idrogeno è parlare di futuro, non così lontano però come si crede», anche se oggi è difficile immaginare di ottenere idrogeno senza ricorrere ad altri combustibili, dice il professor Luigi Paganetto, commissario straordinario dellEnea. «Bisogna fare riferimento allEuropa, che ha lanciato la piattaforma tecnologica su idrogeno e celle combustibili», dice, in vista di una sperimentazione mirata e di un sistema di incentivi europei a chi lavora sullinnovazione più che sulle tecnologie esistenti, senza pensare a soluzioni miracolistiche.
Se protagonisti della prima giornata, martedì, sono stati lauto del futuro e lidrogeno, ieri la parola è passata al mondo della ricerca e della tecnologia. In pratica è possibile già oggi acquistare unautomobile a idrogeno. Sembra realizzarsi il sogno di Jules Verne secondo cui «lacqua è il carbone del futuro». Ma la difficoltà sorge al momento dellalimentazione perché esistono grossi problemi per la produzione e laccumulo di idrogeno. «Per arrivare a un uso diffuso dellidrogeno nel settore dei trasporti ci vorranno trentanni», dice il presidente del Cnr Fabio Pistella. Lidrogeno, infatti, «non è una fonte energetica bensì un vettore di energia» e non si presenta in natura in forma libera, ma solo in molecole. E poi ci sono grandi interessi economici; quindi, nellattesa, «puntiamo sul metano e facciamo motori ad alto rendimento e dispositivi per abbattere gli inquinanti», continua il presidente del Cnr.
Nonostante la maggiore attenzione rivolta allambiente «sono troppi e troppo inquinanti i veicoli circolanti», anche se linquinamento non è solo colpa dei trasporti e dellindustria, ma anche del riscaldamento domestico, come ricorda Bruno Agricola, direttore generale del ministero dellAmbiente, favorevole all'auto a metano, che inquina più di quella allidrogeno, ma meno di quella a benzina. «E poi il metano cè e lidrogeno no, bisogna produrlo, ma da dove?». Insomma, lidrogeno divide, proprio come il nucleare. «Credo - dice Paganetto - che siamo di fronte a una fase di ripensamento del nucleare. Limportante per la ricerca è seguire levoluzione tecnologica del nucleare per trovarsi pronti. La ricerca non deve fermarsi, deve andare avanti».
A Roma, intanto, continua lattività di ricerca della Sapienza, che ha presentato i risultati di uno studio per sostituire progressivamente i bus Atac, a partire da quelli con capolinea in centro, con mezzi a idrogeno con autoproduzione del combustibile da energia solare e biomassa disponibile localmente.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.