Autogrill cresce e guarda a Medio Oriente ed Asia

Nonostante il nome, Autogrill i veri affari ormai li fa in aeroporto: già penalizzati dal caro-benzina, gli automobilisti europei, italiani in primis, tagliano su spuntini e bibite. Lo dimostrano i risultati 2011, con ricavi in aumento del 4% - a quota 5,84 miliardi, in linea con le stime - grazie soprattutto alla performance negli aeroporti ((+7,1%), dove sono stati conseguiti risultati migliori del trend di traffico, mentre le vendite in autostrada hanno segnato il passo, con una crescita limitata all’1,5 per cento. L’azienda che fa capo alla famiglia Benetton, quindi, preferisce guardare lontano: «Siamo aperti a eventuali acquisizioni. Il mio feeling è che nel mondo stiano nascendo delle opportunità» ha detto l’ad Gianmario Tondato Da Ruos, citando Cina, India e Asia in genere, Medio Oriente e Dubai. Il gruppo ha rispettato le attese degli analisti anche per quanto riguarda l’utile netto, che si è attestato a 126,3 milioni: in aumento del 3,8% l’Ebitda consolidato, a 617 milioni. E anche la cedola sarà più generosa di quella dell’esercizio precedente: all’assemblea sarà proposto un dividendo di 0,28 euro per azione (erano 0,24 l’anno scorso), con stacco cedola il 21 e pagamento il 24 maggio. Ma il titolo in Borsa ha perso il 3,47%, fanalino di coda del Ftse Mib: il mercato ha guardato soprattutto alle previsioni per il 2012, che non è cominciato sotto i migliori auspici.
Nei primi due mesi la performance è stata modesta, con ricavi totali stabili grazie, ancora una volta, agli aeroporti (+4,1%), mentre le vendite nelle autostrade sono calate del 9,3 per cento.

Colpa anche delle condizioni meteorologiche, che hanno gelato, in tutti i sensi, il traffico sulle strade del nostro Paese: «L’Italia, nei primi due mesi dell’anno, è quella che è andata peggio - ha commentato - ed è il centro del problema». Ma «gennaio e febbraio sono i mesi meno favorevoli al business», ha aggiunto: la vera cartina di tornasole saranno i mesi estivi.